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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: [Dell'arte plastica in Sardegna],[2]
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Spano, Giovanni: Antichità degli scavi di Tharros
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0086

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gna fu coltivata quest' arte, e se non per farne commer-
cio con altri popoli, almeno per quanto poteva bastare per
uso proprio di ciascuno.

Ma quello che specialmente fa sorprendere si è la sva-
riata forma delle lucerne fittili e delle divinità che ado-
ravano. Noi che venghiamo da visitare i più celebri e
ricchi Musei della Sicilia e dell'Italia meridionale nonirb-
biamo potuto far a meno di lodare gli antichi plasticatori
sardi, i quali sapevano immaginare tante forme e bizzar-
rie da poter stare a fronte di quelli che si vantavano di
vivere in una terra, madre delle arti e delle invenzioni.

G, Spano

antichità' degli scavi di tiiarros

Quanto sia antica la tendenza dell' uomo nel cercare
tesori nelle tombe degli estinti lo accenna Giobbe l'autore
Sacro più antico (1). Che in Sardegna pure abbia domi-
nato sempre questo spirito, l'abbiamo visto nelPesaminare
i più antichi monumenti cioè i Nuraghi, i quali perciò ci
sono pervenuti così sfracellati e distrutti (2). Lo stesso deve
dirsi delle altre citta antiche delle quali non sono rimaste
nè manco le vestigia in alcune, salva la tradizione del
luogo dove esistessero. Parliamo qui solamente dell' antica Cit-
tà di Tharros, prendendo occasione da un'antico documento
esistente nel R. Archivio di Cagliari (Voi. B C, 8, fol.

(1) Effodientes thesaurum gaudent vehementev curri invcnerint sepulchrum
(Job, III, ai).

(2) V. la nostra Memoria sopra i nuraghi della Sardegna. Cagl. i8i$4, pag. 28.

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