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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Porta laterale destra della cattedrale di Cagliari
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0101

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Tutta la porta è fatta di marmo bianco venato, eccetto
la parte superiore della finestra ovale. Due grandi colonne
di ordine corintio servono di stipiti che basano sopra un
gradino parimenti di marmo e di un pezzo. Sostengono
r architrave similmente di un pezzo, sopra del quale avvi
incastrato un sarcofago antico romano. Seguitano altri due
fregi che sembrano tolti da qualche antico edifizio, sopra
dei quali avvi una nicchia in cui è collocata una statua
della Madonna col Bambino. Tutto è compreso in un arco
acuto che sporge dall' unione degli archi romani che po-
sano sopra il triplice ordine delle sottili colonne che
fiancheggiano quelle che fanno le veci di stipiti alla
porta ( 1 )• Seguita finalmente un cornicione sopra del
quale s'innalzano due ordini di smilze colonnette dello
stesso ordine di quelle di sotto, poggiando sopra i capitelli
gli archi che mettono fine all' edifizio antico , compren-
dendo nel mezzo l'antica finestra ovale che è stata chiusa
posteriormente, dopo che le finestre della navata della
nuova Chiesa e della crociera abbastanza illuminavano
l'interno del Tempio, oltre che ne avrebbero deturpato
Tinterno dell'" edifizio.

Dall'insieme di questa portasi rileva che parte spetta al
tempo in cui venne architettata, cioè verso il secolo XIII,
dopo che i Pisani scelsero il Castellani Castri per sede

(i) Questa architettura gotica o mista è quella che più ha dominalo in Sar-
degna nei secoli di mezzo, come in Sicilia la normanna. Basta fare un escursione
nell' Isola per convincersi come gli architetti delle Chiese furono Arahi o Pisani.
Nella Chiesa Parrocchiale di Decimo nel rosone della cappella maggioie vi è
scolpito in caratteri cufici il nome dell1 architetto araho.

Tutte le antiche Chiese sarde, specialmente dei monaci hanno le stesse im-
pronte architettoniche con deboli sforzi dell''antico gusto. Sebbene l'erezione di
esse Chiese nella maggior parte fosse dovuta alla pietà e munificenza dei Regoli
Sardi e delle virtuose loro consorti (Bull. an. i. p. 139) , pure i frati d'Arago-
na diffusero generalmente P architettura moresca. Nella parte settentrionale so-
no d' ammirare molte chiese di questo gusto misto con islile pisano. Anche nel-
la parte meridionale non mancano di quelle che inspirano T antica grandezza,
tra le quali merita d' esser visitata Santa Maria di Via in cui l'architetto esau-
rì tutti gli sforzi negli ornamenti delle antefisse.
 
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