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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Pillito, I.: Storia patria, Don Leonardo Cubello, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0114

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111

« Torrella, e cedette ai re d' Aragona i pretesi suoi dritti
« su Arborea e sul Goceano per la somma di 30/m.
« fiorini 53 (1).

A dissipare siffatte dubbiezze viene a proposito il Regi-
stro K. A-.0 dei detti Archivj , ove si legge l'atto di
Capitolazione stipolato nel 29 marzo 1410 tra i Cittadini
d' Oristano, ed il R.° Luogotenente D. Pietro Torrellas.
Coli'autorità pertanto di questo irrefragabile documento,
di cui ne anderò producendo alcuni tratti, lasciando al
giudizioso lettore di trarre quelle conseguenze che possono
emergere dalla considerazione dei medesimi nei loro diversi
rapporti, intendo tessere il racconto degli avvenimenti del
summentovato Don Leonardo Cubello.

Dopo la morte di Mariano , figlio di Brancaleone Doria ,
e di Eleonora Principessa d'Arborea, il dominio di quella
Provincia veniva usurpato dallo stesso Brancaleone. Se non
che gli Arboresi, prese le armi , lo cacciarono dal trono,
ed inseguitolo fino al suo Castello di Monteleone, ivi lo

(i) Illustrazione d' una rara moneta appartenente ai Giudici d' Arborea-Ca-
gliari-Tip. Tirnon 1843 pag. lì. 11 prelodato Della-Marmora fu il primo ad
indagare il vero nome del Visconte di Narbona che per la prima volta passò
nell'Isola onde sostenere i suoi dritti sul giudicato d'Arborea. Lo appellava per-
tanto j non Almerico, come lo disse il Curila, ma Guglielmo II, figlio di Gugliel-
mo I, nipote di Aimerico IX che ebbe in moglie Beatrice d'Arborea, altra figlia
di Mariano IV. E qui mi è grato di riferire in conferma di questa asserzione
che in un atto del 26 febbraio 1413 esistente nel Reg. k 3, fog. 93, laddove si
fece cenno del Visconte di Narbona, questo veniva appellato Guglielmo: lo Vi-
ceconte de Narbona En Gm. (Mossen Gullem) Ne qui si arrestarono le in-
dagini di questo Scrittore. Egli emendava pure altri errori dello stesso Curita
intorno alla persona, ed all' epoca del successore di Guglielmo: locchè ometto di
qui riportare per amore della brevità, potendosi ciò vedere nel citato opuscolo.
Non posso però rimanermi dal soggiungere a lode del medesimo Autore, essersi
pure egli attenuto al vero quando disse: « Nel 1413 Guglielmo lasciò i suoi nego-
zi di Sardegna nelle mani di Aimerico di Narbona Signore di Taillerand » ; poi-
ché in un ordine di pagamento del 16 giugno 1414 (d. Reg. f. Ili) si legge,
essersi consegnate alcunes letres requìsitories aìs Noble Mosser Aymevich de
Narbona, e a Mosser Maurellas en la Cìutat de Sacer per tal com se sa-
bia que ells dits Noble Ajmerich e Mosser de Maurellas receptaven al-
guns ladrons troncadors de camins, eisent Nos (il Luogot. di D. Berengario
Canoz. Reggitore Protettore, e Capitano di Cagliari e Gallura) en treues (tregue).
 
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