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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Strade antiche della Sardegna, [5]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0119

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M6

maestoso ed il più sicuro, per cui avrà richiamato in
questo sito quei popoli che dall'Oriente s' indirizzavano
alle Colonne d'Ercole. Dosso prese il nome dalla Citta che
vi edificarono i primi abitanti. Nel fondo dello stagno
confluisce un fiume che trae origine dalle montagne di
Villacidro , che appellasi Riti Mannu, ma più non sap-
piamo come sarà stato chiamato nell' antichità, perchè da
nessuno degli Storici o Geografi venne nominato.

Girando verso il mar Tirreno a levante, sebbene vi
siano alcuni piccoli seni, come Porto Giunco, che non
vengono menzionati dagli Autori , si arriva alla foce del
fiume Saeprus (Dosa, Flumendosa ) dove si possono rico-
verare piccoli bastimenti nel seno detto Porto Pirastro.
Indi veniva il Sjpicius Portus che non può cadere ,
secondo le distanze notate dall'Itinerario, che nella Torre
di San Giovanni di Saralà, nella regione abitata dai Por-
tiqeris.es. L'altro porto che occorreva lungo la spiaggia del
mar tirreno era quello di Tortoli presso Sulsis, in cui si
possono ricoverare piccole navi, sebbene questo porto non
venga menzionato da nessun autore.

Caedrus o Caedrinus, è il fiume di Orosei che scorre
vicino a questo villaggio da cui prende il nome col golfo
in cui sboccava. Caedrus pare sia stato così detto dai
cedri o dagli aranci che in quella pianura della foce si
saranno coltivati : in questo combina il nome che finora
ha conservato di Bada Aranzu in dialetto sardo , ossia di
Guado degli Arane]. Veniva indi il Portus Luquidonis,

so anno, per cui il tned. Torrellas prendeva a prestito dal Cubello la somma di
sooo lire alfonsine onde occorrere alle spese della guerra, si fa chiaro che fino a quei
giorni non fosse stato sgomberato l'assedio. Leggonsi infatti nella citata carta le
seguenti parole: Actum est hoc in obsidione Civilatis Aristani apud Sanctum
Martìnum die octavadecima mensis juìii 1410 (d Reg. fog. 33 retro).

Tuttavia é probabile che il Torrellas pochi giorni dopo da quella data avesse
già abbandonato l'assedio. Locchè potrebbesi conghietturare da un altro atto re-
lativo al precedente segnato dal medesimo Capitano nel Castello di Sanluri sotto
il 25 del detto mese, al quale intervennero come testimonj molti fra quelli stessi
gentiluomini catalani che furono presenti alla stipolazione del trattato di pace.
 
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