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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Nome, sito e descrizione dell'antica città di Torres, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0142

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Torres è fabbricato sopra l'antica Città, e cosi si esten-
deva lungo la spiaggia fino al gran ponte della stessa
epoca (1), e che tuttora esiste intiero (l'unico ponte tra
gli antichi romani che abbia resistito all' ingiuria dei
tempi). Forse pure al di là del ponte esisteva qualche
borgo appartenente alla stessa Città, come pure verso il
porto attuale andando verso la chiesetta dei Corpi Santi
si estendeva a tramontana altra parte di popolazione.

Sappiamo che i Romani collocavano le sepolture fuori
della Città. Queste sepolture si trovano nella collina dove
è stata edificata dal Giudice Comita la Basilica di San
Gavino (2), e nell'altra roccia, lonlana due miglia circa,
dove vi è la chiesetta di San Gavino decapitato (iscabittadu).
La Città adunque principiava dal declivio della Basilica
e si estendeva a sinistra fino al di là del ponte, ed indi
verso il porto attuale : di qua poi, interrotta per qualche
spazio, si divideva a destra verso 1'altra chiesetta disopra
nominata.

Il centro però, o il rione più nobile della Città veniva
a cadere verso ponente della Basilica , dove si vedono
tuttora imponenti ruderi che chiamano la casa del Re
Barbaro. Tale era sempre 1' opinione degli scrittori che
fosse ivi la casa di questo Preside che nel tempo di Dio-
cleziano fece martirizzare San Gavino ed altri cristiani sardi:

ma nel 1819 in cui si fecero scavi nel detto sito si trovò



(1) Il ponte che si attraversa ancor oggi è un opera di maraviglia.Ha sette foci
o archi. La lunghezza del ponte è 60 metri, e più, e la larghezza metri 6 circa.
L'alveo del ponte è tutto pavimentato a gran lastroni sino ad una certa di-
stanza tanto aldi là, che di qua delle foci, per la qual ragione questo solo ponte
ha potuto resistere tanto e conservarsi intiero, perchè così si è impedito lo sfra-
namento., e la rovina come è accaduto negli altri. Ci riserviamo di pubblicarne
il disegno in altro numero.

(2) Questa collina si chiamava nel medio Evo Monte Agellu, il quale era
in allora popolalo., oltre il Suburbium che viene ricordato molte volte nel Pas-
sio eli San Gavino Proto e Gianuario. V. Ortograf Sarda, Parte II pag. 191.
Questa voce Agellu. è 1' unica che si è conservata dal tempo dei Romani agel-
lus, piccol campo per le sepolture per lo più di poveri.
 
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