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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Serpenti Urei
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0153

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è scarabeo , o altro oggetto di cui ornavansi quei popoli ,
il quale non avesse scolpito questo sacro animale. Sono

forati a traverso per poterli portare appesi, e quakhe
volta nella base hanno qualche geroglifico scolpito.

Questi serpenti appellati da Oropolio (c. I) Urei, e
basilisco dai Greci si adoravano in tutto V Egitto (1). 11
Dio Kneph si adorava sotto questa immagine la quale espri-
meva l'essenza eterna, increata, esistente in se stessa, e
la fonte della generazione da cui dipendeva tutto il mondo
(2). E il Phtas da cui i Greci fecero 1' Ephestos, cioè
Vulcano. Questo Vulcano secondo l'antica loro credenza
è l'anima del mondo, il primo Autore, l'artefice divino
ed il gran Demiurgo di Platone, il quale dopo aver creato
ogni essere nel mondo lo feconda col calore, e lo vivifica.
Soggiunge il citato Oropollo che gli Egiziani adoravano
Kneph sotto la figura di Ureo , perchè questo rettile pas-
sava per esser immortale , ed era superiore a tutti gli es-
seri viventi (3).

(1) Urei son così appellati da Ur fuoco, forse, attesa la virtù che gli appro-
priarono gli Egizi di vivificare ogni essere col calore.

(2) Per questa ragione si rappresentava sotto forma di serpente che nella gola
porta un uovo, emblema del mondo di cui è autore. Negli scarabei ed amuleti di
Tharros quasi tutti i serpenti urei hanno il globo in testa, come per e». I' im-
pronto dello scarabeo N. e che qui si riporta.

(z) Aveva, anche la virtù di distruggere, perchè con una sola guardata poter»
ammazzare. Idee tutte stravolte che pure si possono considerare travisate dall'idee
del vero Dio il quale vivificai et mortificai.
 
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