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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Spano, Giovanni: Iscrizioni latine
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0160

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scavi che si facevano nel 1819 (Bullett. ann. II. p. 140).
Prima di trovarsi questa iscrizione si era sempre creduto
che quell imponente avanzo di edificio Romano fosse la
Casa del Prefetto Barbaro sotto di cui fu martirizzato S.
Gavino, con Proto e Gianuario: l'edificio non dava nessun
argomento che fosse casa, ma intanto niente si sapea di
certo fino a che non si scuoprì questo marmo, dal quale
si rileva d'esser stata una Basilica ornata di colonne che
ristaurò Marco Ulpio Vittore^ prefetto della Provincia di
Sardegna sotto l'Imperatore Filippo (1J.

Oltre la Basilica questo edificio conteneva il Tempio
della Fortuna che fu parimenti restaurato dal detto Pre-
fetto (2). Un simil Tempio esisteva in Roma, e questo di
Torres semhra che fosse eretto nel primo tempo che vi
si stabilì la colonia, perchè in poco tempo non avrebbe
avuto bisogno di ristauro, ne si sarebbe potuto dire che
era tutto rovinato dal tempo (yetustate collapsa). Chi attese
a questo rislauro fu il generale dalla milizia (Tribunus
militimi) Lucio Magnio Fulviano ch'era pure curatore della
cosa pubblica, e Padre della Patria (3). La 7 linea deve
leggersi Vir egregius Procurator Augusti nostri.

Questa iscrizione venne spiegata per la prima volta dal
Cav. Baille, Torino 1820, e ripubblicata dal Cav. Cazzerà
e dal Gen. Della-Marmora, pag. 479.

(t) Del modo come erano formate le antieh* Basiliche, Vedi Bullett. anno I
pag. 136. Di queste colonne che ornavano la Basilica si era servito il Giudice
Gomita per la formazione della Chiesa di S. Gavino. V. Bul'ett. ann. 2 pag. 140»
Sebbene nell'iscrizione siano nominate solamente sei colonne, non è che di que-
ste sole sia stata composta la Basilica che M Ulpio ristaurò , ma precisamente
saranno slate sei quelle sole che abbisognavano di essere riparate^ che avranno
formalo la facciata esterna del vestibolo.

(2) Ordinariamente in vicinanza alle Basiliche ed ai Fori esistevano i Tempj
i 1 eatri, la Curia., il Calcidico, ed altri edifizj pubblici, come è da vedersi in
Pompei, dove in vicinanza alla Basilica si vedono simili edifizii.

(3) I curatori della eo a pubblica ( curalores Reipublicae ) erano quelli che
dall'Imperatore Trajano furono dati ai Municipi ed alle colonie affinchè ammir
nistrassero i loro beni.
 
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