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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 2.1856

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Martini, Pietro: Città di Torres
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https://doi.org/10.11588/diglit.10803#0170

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fuori di dubbio che la restaurazione del tempio , e delia
basilica sia avvenuta nel 246, o 247 dell'era volgare. In-
fatti le altre due iscrizioni pubblicate dal La-Marmora nel
suo famoso viaggio in Sardegna ( voi. 2. pag. 473. e 475.
coi num. 21 e 24 ) dimostrano ad evidenza che il Marco
Ulpio Vittore dell'* iscrizione turritana reggeva F isola sotto
F impero di Marco Giulio Filippo, prima che questi si
associasse il suo figlio pur chiamato Giulio Filippo. Onde
che in uno di quei due anni in cui Marco Giulio Filippo
imperò solo,, dev' essere seguita la ristorazione in discorso.

Ciò posto in quanto all' anfiteatro accennato nel codice
ripeterò ciò che ho scritto suil' epigrafe di Statilio : essere
cioè probabile che desso fosse un teatro simile a quello di
Nora ( che lo scrittore del codice in altro luogo appella
anfiteatro ) : epperciò forse non male essersi apposto 1' A-
bate Angius quando nel dizionario statistico degli stati sardi
(voi. 18 bis, articolo di Sardegna, pag. 562.) credette
di riconoscere nelle rovine di Torres le fondamenta d' un
teatro nel poggio sopra la destra del fiume.

Accennò anche il codice al tempio di Venere di squisita
architettura. E questo serve di conferma al culto segnalato
che nelF isola si prestava alla stessa divinità, e del quale
il citato direttore del bullettino porge altro argomento in
questo stesso numero. Costui a pag. 140 già parlò delle co-
lonne di marmo e di granito che si serbarono fra le reliquie
delle magnificenze di quella citta. A questo proposito tanto
più giova credere che provengano non solo dal tempio
della Fortuna, manche da quello dedicato a Venere, in quanto-
chè sono di diverso diametro ed i loro capitelli accennano
a diversi ordini.

E qui finisco soggiungendo che forse il così detto palazzo
di delizie dei re Ercole è lo stesso che in tempi posteriori
si denominò il palazzo del re barbaro dal preside Barbaro
che governò realmente la Sardegna negli ultimi anni del
 
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