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LA FESTA DELLE ROSE
slave, vaganti ad intrecciar ghirlande in mezzo
a giulive risa e ad interrogar l’oracolo da loro
stesse imaginato (J).
Circa al Rhodismus che aveva luogo in alcune
festività di santi, esso altro non era che la spar-
sione di rose e Γ Inghirlandata di fiori. Atteso che
con tale parola solevano i Napoletani designare
la festa della traslazione di san Gennaro, in onore
della quale facevasi in Napoli una processione
appellata de? Preti inghirlandati, perchè i preti vi
comparivano appunto con ghirlande di vaghissimi
fiori in sul capo e lungo la via si spargevano rose
ed altri fiori. In simil modo troviamo in molti sy-
naxarii notato, sotto il di 9 di maggio, il cosi detto
Rhodismus di san Timoteo, giorno in cui, secondo
i Bollandisti, eravi l’uso in alcune chiese di di-
stribuire rose per istituzione e memoria del detto
santo. Aggiungerò da ultimo, come ogni anno
in Roma da Bonifacio IV in poi, il giorno 13 di
maggio si celebrasse nella chiesa del Pantheon
la festa di tutti i Santi, la quale era, per cosi
dire, una festa delle rose per la ragione che du-
rante la messa papale dall’alto del lucernaio
aperto della cupola, facevasi piovere entro il
tempio un nembo di fiori e di foglie di rose (2).
(‘) Hehn, Kulturpflan^en und Haustbiere, p. 208.
(2) Grisar, Il Pantheon in Roma e la sua dedicazione fatta
da Bonifacio IV, nella Civiltà Cattolica, II, 1900.
LA FESTA DELLE ROSE
slave, vaganti ad intrecciar ghirlande in mezzo
a giulive risa e ad interrogar l’oracolo da loro
stesse imaginato (J).
Circa al Rhodismus che aveva luogo in alcune
festività di santi, esso altro non era che la spar-
sione di rose e Γ Inghirlandata di fiori. Atteso che
con tale parola solevano i Napoletani designare
la festa della traslazione di san Gennaro, in onore
della quale facevasi in Napoli una processione
appellata de? Preti inghirlandati, perchè i preti vi
comparivano appunto con ghirlande di vaghissimi
fiori in sul capo e lungo la via si spargevano rose
ed altri fiori. In simil modo troviamo in molti sy-
naxarii notato, sotto il di 9 di maggio, il cosi detto
Rhodismus di san Timoteo, giorno in cui, secondo
i Bollandisti, eravi l’uso in alcune chiese di di-
stribuire rose per istituzione e memoria del detto
santo. Aggiungerò da ultimo, come ogni anno
in Roma da Bonifacio IV in poi, il giorno 13 di
maggio si celebrasse nella chiesa del Pantheon
la festa di tutti i Santi, la quale era, per cosi
dire, una festa delle rose per la ragione che du-
rante la messa papale dall’alto del lucernaio
aperto della cupola, facevasi piovere entro il
tempio un nembo di fiori e di foglie di rose (2).
(‘) Hehn, Kulturpflan^en und Haustbiere, p. 208.
(2) Grisar, Il Pantheon in Roma e la sua dedicazione fatta
da Bonifacio IV, nella Civiltà Cattolica, II, 1900.