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IL CULTO DELLE PIETRE
quella di una colonna. Apollo e Diana non eb-
bero in molti luoghi altro simulacro se non una
semplice pietra, più o meno allungata, condotta
a foggia di piramide o di pilastro; e parecchie
di queste pietre consacrate dalla religione de’ po-
poli negli antichi santuari, troviamo ritratte su
di alquanti monumenti.
Valgano ad esempio, e un antico vaso mar-
moreo del Museo di Napoli sul quale é scolpito
uno di cotali sassi intorno a cui ballano tre Ninfe
con Pane, ed una base nel Museo Capitolino ove
è figurata Diana in forma di obelisco. E in sulle
monete dell’isola di Cipro, la dea Afrodite ne
apparisce sotto specie di piramide, nel modo ap-
punto in cui era venerata e supplicata nel suo
tempio a Pafo.
Ricorderò inoltre la pietra che Teseo, atte-
nendosi alle prescrizioni paterne, aveva eretta a
Trezene per seppellirvi sotto e la scarpa ed il
gladio di Egeo; e l’altra presso Gythium nella
Laconia, conosciuta col nome di Giove Kappotas,
cioè a dire che- calma, perchè Oreste, secondo
portava la leggenda, essendovisi seduto sopra,
si era d’un tratto calmato dalle furie ond’era
invaso; e finalmente la pietra detta Lapis Ma-
nalis in forma di cilindro e custodita nel tempio
di Marte Estramuraneo fuor di porta Capena, la
quale in caso di grande siccità solevano i sacer-
doti portare attorno per le vie di Roma, a fine
di ottenere la pioggia. A questa sacra cerimonia,
IL CULTO DELLE PIETRE
quella di una colonna. Apollo e Diana non eb-
bero in molti luoghi altro simulacro se non una
semplice pietra, più o meno allungata, condotta
a foggia di piramide o di pilastro; e parecchie
di queste pietre consacrate dalla religione de’ po-
poli negli antichi santuari, troviamo ritratte su
di alquanti monumenti.
Valgano ad esempio, e un antico vaso mar-
moreo del Museo di Napoli sul quale é scolpito
uno di cotali sassi intorno a cui ballano tre Ninfe
con Pane, ed una base nel Museo Capitolino ove
è figurata Diana in forma di obelisco. E in sulle
monete dell’isola di Cipro, la dea Afrodite ne
apparisce sotto specie di piramide, nel modo ap-
punto in cui era venerata e supplicata nel suo
tempio a Pafo.
Ricorderò inoltre la pietra che Teseo, atte-
nendosi alle prescrizioni paterne, aveva eretta a
Trezene per seppellirvi sotto e la scarpa ed il
gladio di Egeo; e l’altra presso Gythium nella
Laconia, conosciuta col nome di Giove Kappotas,
cioè a dire che- calma, perchè Oreste, secondo
portava la leggenda, essendovisi seduto sopra,
si era d’un tratto calmato dalle furie ond’era
invaso; e finalmente la pietra detta Lapis Ma-
nalis in forma di cilindro e custodita nel tempio
di Marte Estramuraneo fuor di porta Capena, la
quale in caso di grande siccità solevano i sacer-
doti portare attorno per le vie di Roma, a fine
di ottenere la pioggia. A questa sacra cerimonia,