146
LA CASA AUREA DI NERONE
genere umano (x). E lo strazio feroce di uomini
innocui offerenti volontari la vita in olocausto
a un Dio Redentore, immolati non per utilità pub-
blica, ma per bestialità di un solo (* 2), mosse a pietà
persino il popolo, che li calunniava e aborriva.
In quanto ai Cristiani, che dell’orrenda strage
dell’anno 64 serbavano dolorosa memoria, Ne-
rone, per loro scomparso ma non morto, divenne
col tempo la Bestia dell’Apocalisse, il tipo del-
ΓAnticristo prenunziato dal Veggente di Patmos,
destinato a ricomparire nei giorni precedenti la
fine del mondo per ristabilire il regno dell’iniquità.
Il fatto poi che Nerone dall’alto della torre di
Mecenate, secondo alcuni (3), o dalla cima del suo
palazzo, secondo altri (4), avesse assistito all’incen-
dio da lui comandato, in abito teatrale e cantando
sulla cetra la rovina di Troia, non è cosa certa,
nè Tacito, storico altrettanto serio quanto im-
parziale, dà molta autorità a quel racconto. Egli
ne fa cenno come di una semplice voce che cor-
reva per la città; anzi prosegue dicendo, che Ne-
rone allo scoppiar della catastrofe si stava sollaz-
zando in Anzio, e che non tornò in Roma se non
quando il fuoco approssimavasi alla sua casa (5).
(J) Annal. XV, 44.
(2) Tacito, Annal. XV, 44.
(3) Suetonio, Ner. XXXVIII.
(4) Dione, 62, 18.
(5) Annal. XV, 39.
LA CASA AUREA DI NERONE
genere umano (x). E lo strazio feroce di uomini
innocui offerenti volontari la vita in olocausto
a un Dio Redentore, immolati non per utilità pub-
blica, ma per bestialità di un solo (* 2), mosse a pietà
persino il popolo, che li calunniava e aborriva.
In quanto ai Cristiani, che dell’orrenda strage
dell’anno 64 serbavano dolorosa memoria, Ne-
rone, per loro scomparso ma non morto, divenne
col tempo la Bestia dell’Apocalisse, il tipo del-
ΓAnticristo prenunziato dal Veggente di Patmos,
destinato a ricomparire nei giorni precedenti la
fine del mondo per ristabilire il regno dell’iniquità.
Il fatto poi che Nerone dall’alto della torre di
Mecenate, secondo alcuni (3), o dalla cima del suo
palazzo, secondo altri (4), avesse assistito all’incen-
dio da lui comandato, in abito teatrale e cantando
sulla cetra la rovina di Troia, non è cosa certa,
nè Tacito, storico altrettanto serio quanto im-
parziale, dà molta autorità a quel racconto. Egli
ne fa cenno come di una semplice voce che cor-
reva per la città; anzi prosegue dicendo, che Ne-
rone allo scoppiar della catastrofe si stava sollaz-
zando in Anzio, e che non tornò in Roma se non
quando il fuoco approssimavasi alla sua casa (5).
(J) Annal. XV, 44.
(2) Tacito, Annal. XV, 44.
(3) Suetonio, Ner. XXXVIII.
(4) Dione, 62, 18.
(5) Annal. XV, 39.