154 LA CASA AUREA ΌΙ NERONE
fusione di ricchezze. Splendidissimi gli addobbi
e innumerevoli le opere d’arte e le rare suppel-
lettili di preziose materie lavorate da famosi
artisti.
Delle pitture che vagamente Γ adornavano si
ricordano quelle di Famulo, pittore di cose umili,
ma, al dir di Plinio ('), grave ed austero e ad un
tempo florido (gravis ac severus, idemque floridus"),
il quale aveva fatto una Minerva che fissava lo
sguardo sui riguardanti da qualunque parte fosse
contemplata. Dipingeva costui soltanto poche ore
del giorno, e sempre in toga ed in contegno
grave stando anche in sui ponti; e si può dire
che egli ebbe per carcere la Casa Aurea (2), per-
ché l’arte sua unicamente operò ad adornare
quella superba dimora imperiale. Un saggio delle
pitture di lui, o per lo meno da lui dirette, ab-
biamo nelle stanze sotterranee attribuite alle terme
di Tito.
Nerone racchiuse entro la Casa Aurea il tem-
pio della Fortuna Seia, già edificato da Servio
Tullio, e lo rivesti di marmo fengite, marmo ap-
punto in quei giorni scoperto nella Cappadocia,
il quale aveva la speciale qualità di riflettere le
imagini a modo di specchio.
Nel vestibolo, siccome di sopra accennammo,
ergevasi il Colosso di Nerone alto centoventi
C) H. N. XXXV, 37.
(2) Ibid. XXXV, 37.
fusione di ricchezze. Splendidissimi gli addobbi
e innumerevoli le opere d’arte e le rare suppel-
lettili di preziose materie lavorate da famosi
artisti.
Delle pitture che vagamente Γ adornavano si
ricordano quelle di Famulo, pittore di cose umili,
ma, al dir di Plinio ('), grave ed austero e ad un
tempo florido (gravis ac severus, idemque floridus"),
il quale aveva fatto una Minerva che fissava lo
sguardo sui riguardanti da qualunque parte fosse
contemplata. Dipingeva costui soltanto poche ore
del giorno, e sempre in toga ed in contegno
grave stando anche in sui ponti; e si può dire
che egli ebbe per carcere la Casa Aurea (2), per-
ché l’arte sua unicamente operò ad adornare
quella superba dimora imperiale. Un saggio delle
pitture di lui, o per lo meno da lui dirette, ab-
biamo nelle stanze sotterranee attribuite alle terme
di Tito.
Nerone racchiuse entro la Casa Aurea il tem-
pio della Fortuna Seia, già edificato da Servio
Tullio, e lo rivesti di marmo fengite, marmo ap-
punto in quei giorni scoperto nella Cappadocia,
il quale aveva la speciale qualità di riflettere le
imagini a modo di specchio.
Nel vestibolo, siccome di sopra accennammo,
ergevasi il Colosso di Nerone alto centoventi
C) H. N. XXXV, 37.
(2) Ibid. XXXV, 37.