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LA CASA AUREA DI NERONE l61
parte principale della sontuosa casa di Nerone
giace tuttora sepolta e pressoché intatta sotto le
terme di Traiano, le quali prossime alle altre di
Tito, dovettero essere a queste congiunte me-
diante corridori o meglio portici (’).
' Le rovine della Doinus Aurea sottostanti alle
terme di Tito furono, com’é notissimo, visitate
al principiar del decimosesto secolo da Giovanni
da Udine, il quale stupefatto della bellezza degli
stucchi e dei dipinti che ne fregiavano le volte
e le pareti con vaghissime e capricciose inven-
zioni, si die’accuratamente a studiarli e più volte
li disegnò e li ritrasse, onde a quella maniera
provenne il nome di grottesca, perché ritrovata
entro le grotte. Gli schizzi che Giovanni ne fece,
inspirarono il suo maestro Raffaello Sanzio a pro-
durre la bella e immortale creazione delle Logge
Vaticane (2). Oggi, per mala sorte, di quegli
stucchi e di quegli affreschi non rimangono se
non scarse vestigia, che un’idea assai imperfetta
danno della loro primitiva bellezza.
Ed ora, sebbene di un tempo alquanto po-
steriore a Nerone, non voglio passar sotto silenzio (*)

(*) Lanciarli, The ruins and e.xcavations of ancient Rome,
p. 361.
(2) Vasari, Vita di Giovanni da Udine. Si vegga la de-
scrizione che ne fa il Prospettivo Milanese Dipintore nel suo
opuscolo Antiquarie Prospettiche Romane (v. 125-129), ristam-
pato dal prof. G. Govi negli Atti della R. Accademia dei Lincei,
T. Ili, Serie II, 1876.

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