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Tu nostri memento: nos numquam
obliviscemur tui.
(C. I. L. VI, 6250).

An tu egressus porta Capena, quum Calatìni,
Scipionum, Serviliorum, Metellorum sopulcra vides,
miseros putas illos?
Si fatte parole, con le quali Cicerone, nel
primo libro delle Tusculane ζ1), vuol dimostrare
al suo interlocutore Bruto che la morte é un
bene, perchè ci ristora e ci affranca da innume-
revoli mali, si fatte parole, dico, mi tornavano
alla mente, un giorno che io passavo appunto
dinanzi ai sepolcri degli Scipioni, per ridurmi ai
colombari della vigna Codini, situati, come ognun

C) Cap. VII.
 
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