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Ai COLOMBARI DELLA VIGNA CODINI 2J7
scia il De Rossi (’), dichiarandone e la forma e
le leggi speciali. In quanto a quel genere di se-
polcri comuni, che volgarmente diconsi colom-
bari, sebbene generalmente costruiti da una so-
cietà, potevano nondimeno essere talvolta edificati
da qualche grande famiglia, a fine di deporvi le
ossa dei propri liberti e dei servi. A ogni modo
simili società, fondate per la costruzione di un
comune sepolcro, e la cui costituzione non diffe-
riva da quella dei predetti collegi funeratici,
erano divise in un certo numero di decurie,
ognuna delle quali veniva presieduta da un de-
curione, di che abbiamo non pochi esempi nei
colombari della vigna Codini. Eranvi inoltre i
Curatori che soprintendevano agli affari del col-
legio ed in ispecial modo alla costruzione del
monumento, aH’abbellimento ed alla conserva-
zione del medesimo, come pure alla distribuzione
delle olle tra i soci; ed un questore, scelto da
questi ultimi, cui si apparteneva la cura di am-
ministrare la cassa o arca comune, senza la quale
una società costituita per la costruzione di un
sepolcro, che naturalmente richiedeva continue
spese per esser mantenuto in buone condizioni,
non avrebbe potuto sussistere. Edificato poi il
monumento sotto la direzione dei Curatori, ed
approvato dai soci che avevan contribuito alla
spesa, ex pecunia colìata sociorum, le olle veni-

(’) Roma Sotterranea, III, p. 37 e sgg. ; cf. p. 513.
 
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