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URNA MARMOREA
È frattanto notabile, come in alcuni di cotesti
elmi le corna tendano a trasformarsi, per dir
cosi, in una specie di ornamento (x) ; tal é, per
esempio, il bellissimo elmo etrusco, già della col-
lezione Campana, ora del Museo del Louvre, cir-
condato da una ghirlanda di foglie d’oro e con
due grandi simulacri di corna, intagliati in una
sottile lamina di bronzo, che gli s’innalzano ai
lati 0.
Anche il Museo Archeologico di Firenze pos-
siede un elmo etrusco, di grandezza naturale,
proveniente dalla necropoli tudertina, fornito di
due smisurate corna ed appartenente al tipo co-
nico con lucculae a cerniera, ovvio nelle tombe
etrusche del quarto e terzo secolo avanti Cristo.
Acquistato 1’ anno 1892 dal valentissimo suo
direttore e mio ottimo amico, il dottor Luigi
Adriano Milani, questi lo instaurò adattandogli
lateralmente le due grandi corna rinvenute sotto
Γ elmo.
Ma elmi in tal maniera decorati erano soprat-
tutto in uso tra i popoli celtici della Gallia orien-
tale, dove precisamente fioriva il culto del cor-
giallastro, coperta con elmo adorno di corna di montone, e
rinvenuta vicino a Teramo sulla via di Molitorio al Vomano
(Ibid. 1895, p. 21, n. 3).
(’) S. Reinach, Esquisses, p. 36.
(2) Mowat, Gaiette Archèologique, 1887, p. 130. Nello
stesso Museo si conserva pure una figurina grottesca di pigmeo,
sul cui capo si veggono due corna incipienti (Ibid. 1877, p. 130).
URNA MARMOREA
È frattanto notabile, come in alcuni di cotesti
elmi le corna tendano a trasformarsi, per dir
cosi, in una specie di ornamento (x) ; tal é, per
esempio, il bellissimo elmo etrusco, già della col-
lezione Campana, ora del Museo del Louvre, cir-
condato da una ghirlanda di foglie d’oro e con
due grandi simulacri di corna, intagliati in una
sottile lamina di bronzo, che gli s’innalzano ai
lati 0.
Anche il Museo Archeologico di Firenze pos-
siede un elmo etrusco, di grandezza naturale,
proveniente dalla necropoli tudertina, fornito di
due smisurate corna ed appartenente al tipo co-
nico con lucculae a cerniera, ovvio nelle tombe
etrusche del quarto e terzo secolo avanti Cristo.
Acquistato 1’ anno 1892 dal valentissimo suo
direttore e mio ottimo amico, il dottor Luigi
Adriano Milani, questi lo instaurò adattandogli
lateralmente le due grandi corna rinvenute sotto
Γ elmo.
Ma elmi in tal maniera decorati erano soprat-
tutto in uso tra i popoli celtici della Gallia orien-
tale, dove precisamente fioriva il culto del cor-
giallastro, coperta con elmo adorno di corna di montone, e
rinvenuta vicino a Teramo sulla via di Molitorio al Vomano
(Ibid. 1895, p. 21, n. 3).
(’) S. Reinach, Esquisses, p. 36.
(2) Mowat, Gaiette Archèologique, 1887, p. 130. Nello
stesso Museo si conserva pure una figurina grottesca di pigmeo,
sul cui capo si veggono due corna incipienti (Ibid. 1877, p. 130).