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504 URNA MARMOREA
discorso, non istaremo a ragionare, nulla pre-
sentando di speciale, se si eccettuino tuttavia
quattro di essi (due sul lato posteriore, fig. 2, e
due sulla testata sinistra fig. 3), degni certamente
di nota e che non lasciano luogo a dubitare in-
torno all’uso cui servivano, quello cioè di pro-
teggere la mano ed il braccio. Sarà quindi con-
veniente darne qui una succinta descrizione, ed
insieme accennare ai monumenti ed agli autori
che vi si riferiscono.
Ricorderemo innanzi tutto, come in Seno-
fonte (*) si trovi minutamente descritta l’arma-
tura che i cavalieri solevano portare a difesa
del braccio sinistro e della mano, mentre con la
destra lanciavano il dardo o colpivano il nemico.
Il quale antico pezzo di armatura greca, a noi
attestato, non solo dal predetto passo di Seno-
fonte, ma dai più sopra ricordati rilievi della
balaustrata del tempio di Athena a Pergamo (* 2),
ed anche dai bronzi rinvenuti forse in Olimpia (3),

(r) ΙΙερΙ ιππικής, XII, c. 12.
(2) Droysen, Altertbumer von Pergamon, II, p. 95,
tav. 43-50.
(3) Furtwàngler, Bron^en von Olympia, p. 161, tav. LX-
LXI. Non potrebbesi asserire che questa speciale armatura si
fosse ritrovata tra i bronzi scavati in Olimpia. Perocché tale
supposizione si fonda unicamente sulla non sicura tradizione
che uno di questi pezzi di armatura del braccio, già della
collezione Komnos, oggi al Museo di Berlino, provenga da
Olimpia.
 
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