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Cartari, Vincenzo
Le imagini de i dei degli antichi nelle quali si contengono gl'idoli, i riti, le cerimonie, et altre cose appartenenti alla religione degli antichi ; con la loro espositione ; et in questa ultima impressione non solamente ridotte in forma più commoda, ma arricchite ancora di molte postille, et ... di più di 40 figure in rame … — Padua: Piero Paulo Tozzi, 1603

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https://doi.org/10.11588/diglit.70650#0462
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418 Imagini de i Dei
E tutto vano : ma noi fctoccht, e Molti
Pur vogltam sarla Dea , c habtti in Cielo,
E Lattantio parimente dice , che la Fortuna non e altro, !
lattati c^e vn ilome vano’ c^e dimostra il poco Capere de gli huomi- h
ni, accordandoli con Marco Tul io , il qualeprima di lui ha* s
ueualcritto, che Cu introdotto il nome della Fortuna per co*
M. Tul pnre la ignoranza humana, laquale dà colpa a colici di tutto
Ito . ciò, ch’ella non Ca renderne ragione. Ma non meno si ingàn-1
narono gli antichi in quella, che negli altri Dei,& perciò lai
r adorarono come Dea dilpen sarri ce di tutti i beni mondani, e
pentirono,che da lei venisse anchorail male. Per la qual cosa >
due erano credutele Fortune, vna buona, l’altra ria; da quel-
Eortu- la veni nano i beni, & le felicità , & da quella le disauenture !
ne due. tutte, e gli altri mali. Onde viene, che hanno talhoraalca*
hi fatta la Fortuna con due faccie , l’vna era bianca, chemo-
lìraua la buona, l’altra era negra, che significaua la cartina.
Et à Preneile, oueellahebbe vn tempio molto celebrato per
gli certi risponsi, che quindi si riportauano, fu adorata,secon* |
do che riferisee Alessandro Napolitano , Cotto la imaginedi
duesorelle. Et per la medesima ragione forsè ancho Pinda-
ro, come riferisee Plutarco, la fece volgere due temoni con
Pìitda- mano. Nlentedimeno per lo più .si tiene , che vna sedamente
o # sia la Fortuna, la quale verrò dipingendo secondo i varij die*
gni lanciatici da gli Scrittori, cominciando da quello,che met '
te Pausania,oue serine, che tra le memorie de gli antichi non
si trouastatoa alcuna della Fortuna più antica di quella, che
fece Bupalo architetto, e scultore eccellente à gli Smirnei,gen .
te della Grecia, in forma di donna, che sui capo haueua vn po
lo>& con l’vna delle mani teneua il corno della copia. Mo-
fìrauaquestastatoaqual Cossel’vsficio della Fortuna, cheèda 1
re, e torre le ricchezze rappresentate per lo corno di douitia »
le quali cole si aggirano del continuo, come si aggira il Cielo
intornoà i due poli. Et hanno inoltrato il medesimopoisenV
pre tutti quelli, li quali hanno dipinto la Fortuna,, e ne hanno,
. fatte statoe in qttal li voglia modo, volendoci dare ad intende
re, ch’ella habbia il gouerno delle cose di qua giù , & che le
polla dispen sare come vuole. Il che si legge apprelso di Lat-
tai! tio anchora, il quale delcriue, che gli antichi finsero la For
u P runa
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