7 6 Tmaginidei Dei
di ciò erd,che ella da sè è siorile per esser sredda di sua natura,# il Ma*
10 parimente non genera. Onero, che volevano mossrare gli antichi con
quesio animale,che non ha la Luna luce da $è,ma risinendo con l'altrui hi
me, quasi che il Sole la pressi 5 sì come il Ubivlo non naste di animali dì
Pausonia-sua raggia,ma dall’altrui,che sono ^isiniye Cavalle. rPausania, ouerac-
conta le gran cose, che erano nel tempio di (jioue Olimpio appresso degli
Elei in (jrecia,dice,chevitravna Diana,la quale pareva à lui,che cac-
ciale vn Cavallo ; benché soggiungepoi, hauer detto alcuni, che questa
sia tirata non da cavalli,ma da muli per certa vanasauolaycbe si raccon-
Prudentio ta mui0.& aitro non ne dice. Trudentio centra Simmaco scriue, che
gli antichi Romani sacrisicauano vna vacca fiorile alla Luna 5 & che
due vacche,le quali dovevano esiere parimente fìerili,tiravano il suo car
Giouéchi 70. Oltre di ciò sono vi flati di quelli, che hanno pofio al carro della
al carro j_una i giovenchi, come Claudiano, quando sinse, Cerere, per cercare
e laLuna perciuta siglia , accendile in CMongibello gli tagliati pini s
dicendo :
^dcciò tengano in sé virtù maggiore
LDi quel liquor, eh e Febo i deslrier snole9
E isuoi Giovenchi la bicorne Luna
In quant'vopo lor sia gli aderge ye bagna.
AusositO gt gusiamo Gallo sece il mcdesimo,quando scriuendo à Vaolino,disiè,
Giàfea veder la Luna i bei (jiouencbì.
*Ds quesiisi legge la medesima ragione, che bò de i CUuli, cioè, che
mostrano la sserilità. Imperoche y come ferine Xenosonte, <& si vede
sare etiandio tutto dì, si cafirano i tori,per sarli più mansueti,& più com
modi a coltivare il terreno,donde è che non ponno poi più generare. Cue-
r amente su dato quesio animale alla Luna,per lafìmiglianga,che èfrà
loro delle corna:conciosia,che al simulacro di quella,che era di vaga iqsin
sa,come ho detto,mettevano due piccole cornette in capó.Et in Egitto era
con/ecrato alla Luna quel bue , che quivi haueuano in tanta riuerenga,
11 quale bijognauayche bave si e vna macchia biancha nel desiro sianco,
le corna picciole,comesono quelle della Luna,quando comincia à crescere,
secondo‘cbe si legge appresiodi rPlinio . Et glie ne sacrisicauano vno
luna aiu» anchora di sei mesi,dicono alcuni,il sittimodì, & alcuni altri il decimo
Jke Par£° dopò il parto, ebe era quando con le loro cerimonie mettevano il nome a3
sigliuoli
di ciò erd,che ella da sè è siorile per esser sredda di sua natura,# il Ma*
10 parimente non genera. Onero, che volevano mossrare gli antichi con
quesio animale,che non ha la Luna luce da $è,ma risinendo con l'altrui hi
me, quasi che il Sole la pressi 5 sì come il Ubivlo non naste di animali dì
Pausonia-sua raggia,ma dall’altrui,che sono ^isiniye Cavalle. rPausania, ouerac-
conta le gran cose, che erano nel tempio di (jioue Olimpio appresso degli
Elei in (jrecia,dice,chevitravna Diana,la quale pareva à lui,che cac-
ciale vn Cavallo ; benché soggiungepoi, hauer detto alcuni, che questa
sia tirata non da cavalli,ma da muli per certa vanasauolaycbe si raccon-
Prudentio ta mui0.& aitro non ne dice. Trudentio centra Simmaco scriue, che
gli antichi Romani sacrisicauano vna vacca fiorile alla Luna 5 & che
due vacche,le quali dovevano esiere parimente fìerili,tiravano il suo car
Giouéchi 70. Oltre di ciò sono vi flati di quelli, che hanno pofio al carro della
al carro j_una i giovenchi, come Claudiano, quando sinse, Cerere, per cercare
e laLuna perciuta siglia , accendile in CMongibello gli tagliati pini s
dicendo :
^dcciò tengano in sé virtù maggiore
LDi quel liquor, eh e Febo i deslrier snole9
E isuoi Giovenchi la bicorne Luna
In quant'vopo lor sia gli aderge ye bagna.
AusositO gt gusiamo Gallo sece il mcdesimo,quando scriuendo à Vaolino,disiè,
Giàfea veder la Luna i bei (jiouencbì.
*Ds quesiisi legge la medesima ragione, che bò de i CUuli, cioè, che
mostrano la sserilità. Imperoche y come ferine Xenosonte, <& si vede
sare etiandio tutto dì, si cafirano i tori,per sarli più mansueti,& più com
modi a coltivare il terreno,donde è che non ponno poi più generare. Cue-
r amente su dato quesio animale alla Luna,per lafìmiglianga,che èfrà
loro delle corna:conciosia,che al simulacro di quella,che era di vaga iqsin
sa,come ho detto,mettevano due piccole cornette in capó.Et in Egitto era
con/ecrato alla Luna quel bue , che quivi haueuano in tanta riuerenga,
11 quale bijognauayche bave si e vna macchia biancha nel desiro sianco,
le corna picciole,comesono quelle della Luna,quando comincia à crescere,
secondo‘cbe si legge appresiodi rPlinio . Et glie ne sacrisicauano vno
luna aiu» anchora di sei mesi,dicono alcuni,il sittimodì, & alcuni altri il decimo
Jke Par£° dopò il parto, ebe era quando con le loro cerimonie mettevano il nome a3
sigliuoli