CEtLlNl. 2,35
ingiurie. A questo il detto disse, che io
sapevo ogni cosa , e che era uomo atto a
farmi portar maggior soma di quelle, e
che Felice ed io eramo due gran ribaldi.
Di già s° era ragunato molte persone a
veder questa contesa . Sforzato dalle brutte
parole, presto mi chinai in terra e presi
un mozzo di fango, perchè era piovuto, e
con esso presto gli menai a man salva per
dargli sul viso . Egli abbassò il capo, di
sorte che con esso gli detti in mezzo del
capo. In questo fango era investito un
sasso di pietra viva con molti acuti canti ,
e cogliendolo con un di quei canti in sul
mezzo del capo , cadde come morto svenu-
to in terra ; per la qual cosa vedendo tanta
abbondanza di sangue , si giudicò per tutti i
circostanti, che egli fussi morto . Inmentre
che il detto era ancora in terra , che alcu-
ni si davano da fare per portarlo via, pas-
sava quel Pompeo giojelliere già detto di
sopra. Questo il Papa aveva mandato per
lui per alcune sue faccende di gioie. Ve-
dendo quell' uomo malcondotto, domandò
chi gli aveva dato. Di che gli fu detto:
Benvenuto gli ha dato , perchè questa be-
stia se l'ha cerche . Il detto Pompeo presta-
mente giunto che fu al Papa, gli disse :
Beatissimo Padre, Benvenuto adesso adesso
ha ammazzato Tobbia , che io l'ho veduto
colli mia occhi . A questo il Papa infuria-
to commise al Governatore , che era quivi
alla presenza , che e' mi pigliassi, e che