284 Vita di benvenuto
vernasse ogni cosa, volendo favorir contro
la voglia del Duca quel Maestro vecchio
della zecca, che si chiamava Bastiano Ce-
nini , uomo all' anticaccia e di poco sape-
re (1); aveva fatto mettere e mescolare nelle
stampe degli scudi quelli sua goffi ferri
colli mia . Per la qual cosa io me ne dolsi
col Duca; il quale veduto il vero, l'ebbe
molto per male, e mi disse: va dirlo a
Ottaviano de' Medici, e mostragliene. Onde
io subito andai; e mostratogli l'ingiuria,
che era fatta alle mie belle monete, egli
mi disse asinescamente: così ci piace di
fare. Alle quali parole, io risposi, che
così non era il dovere, e non piaceva a
me. Egli disse : e se così piacesse al Duca?
Io gli risposi : non piacerebbe a me; che
non è giusta nò ragionevole una tal cosa .
Disse , che io me gli levassi dinanzi, e
che a quel modo io la mangerei , s'io cre-
passi . Ritornatomene dal Duca , gli narrai
tutto quello ? che noi avevamo dispiacevol-
mente discorso Ottaviano de' Medici ed io;
per la qual cosa io pregavo Sua Eccellenza,
che non lasciassi far torto alle mie belle
in Firenze, massimamente essendo egli marito d'una
figlia di Jacopo Salviati ed abilissimo adulatore in Cor-
te. Come di ordinario succede di costoro, era Otta-
viano arrogante cogli inferiori , e quindi odiato da essi,
e creduto indegno della grandezza, a cui era senza
alcuna vjrtù pervenuto.
(1) È per altro lodato, come bravo orefice, dal Cvh
lini medesimo nel proemio dell' Orefic.
vernasse ogni cosa, volendo favorir contro
la voglia del Duca quel Maestro vecchio
della zecca, che si chiamava Bastiano Ce-
nini , uomo all' anticaccia e di poco sape-
re (1); aveva fatto mettere e mescolare nelle
stampe degli scudi quelli sua goffi ferri
colli mia . Per la qual cosa io me ne dolsi
col Duca; il quale veduto il vero, l'ebbe
molto per male, e mi disse: va dirlo a
Ottaviano de' Medici, e mostragliene. Onde
io subito andai; e mostratogli l'ingiuria,
che era fatta alle mie belle monete, egli
mi disse asinescamente: così ci piace di
fare. Alle quali parole, io risposi, che
così non era il dovere, e non piaceva a
me. Egli disse : e se così piacesse al Duca?
Io gli risposi : non piacerebbe a me; che
non è giusta nò ragionevole una tal cosa .
Disse , che io me gli levassi dinanzi, e
che a quel modo io la mangerei , s'io cre-
passi . Ritornatomene dal Duca , gli narrai
tutto quello ? che noi avevamo dispiacevol-
mente discorso Ottaviano de' Medici ed io;
per la qual cosa io pregavo Sua Eccellenza,
che non lasciassi far torto alle mie belle
in Firenze, massimamente essendo egli marito d'una
figlia di Jacopo Salviati ed abilissimo adulatore in Cor-
te. Come di ordinario succede di costoro, era Otta-
viano arrogante cogli inferiori , e quindi odiato da essi,
e creduto indegno della grandezza, a cui era senza
alcuna vjrtù pervenuto.
(1) È per altro lodato, come bravo orefice, dal Cvh
lini medesimo nel proemio dell' Orefic.