340 VITA DI BENVENUTO
ancora Cardinale. Il detto Messer Pietro
mi fece le più sterminate carezze , che mai
si possa fare ; dipoi si volse ad Albertac-
cio e disse : io voglio che Benvenuto resti
qui con tutte le sue persone, s'egli n'avessi
ben cento ; sicché risolvetevi, volendo anco
voi Benvenuto, a restar qui meco, altrimenti
non ve Io voglio rendere : e così mi restai
a godere con questo virtuosissimo Signore.
Mi aveva messo in ordine una camera ,
che sarebbe troppo onorevole a un Cardi-
nale, e continuamente volse ch'io man-
trovandosi il Bembo abbastanza ricco, ed essendo estre-
inamente appassionato per gli ameni studj non meno
che per una certa Morosini di Padova, ritirossi ad abi-
tare in quella città; dove riuniti intorno a sé tutti i
Letterati di quella Università e formatosi una ricca bi-
blioteca , un museo ed un orto botanico, viveva per
così dire in compagnia di tutte le Muse, ed erasi reso
come il centro di tutta la letteratura d'Italia. Paolo III.
volendo arricchire di un tanto uomo il collegio de' Car-
dinali , trovò varie volte chi ne lo distolse, accusando
il Bembo di libertinaggio e di paganesimo; ma final-
mente essendo morta la Morosini nel i535. ed essen-
dosi dileguati i rei sospetti intorno alla religione del
Bembo, nel Marzo del 1539. dichiarollo Cardinale ed
invitollo a Roma. Allora si vide quanto il Bembo era
degno di quell' onore , essendosi dato intieramente alla
Chiesa e al servizio del Papa, dai fianchi del quale non
si allontanò mai finché visse , abbenchè fosse stato elet-
to Vescovo di Gubbio e poi di Bergamo. Morì di 77.
anni nel 1547. Egli fu specialmente quegli che richiamò la
lingua latina alia imitazione di Cicerone, come pure
la poesia italiana a quella del Petrarca. E però accu-
sato di aver troppo servilmente seguiti" que' due gran
maestri, e di essere stato nel suo stile un' po' troppe
studioso ricercatore di eleganza.
ancora Cardinale. Il detto Messer Pietro
mi fece le più sterminate carezze , che mai
si possa fare ; dipoi si volse ad Albertac-
cio e disse : io voglio che Benvenuto resti
qui con tutte le sue persone, s'egli n'avessi
ben cento ; sicché risolvetevi, volendo anco
voi Benvenuto, a restar qui meco, altrimenti
non ve Io voglio rendere : e così mi restai
a godere con questo virtuosissimo Signore.
Mi aveva messo in ordine una camera ,
che sarebbe troppo onorevole a un Cardi-
nale, e continuamente volse ch'io man-
trovandosi il Bembo abbastanza ricco, ed essendo estre-
inamente appassionato per gli ameni studj non meno
che per una certa Morosini di Padova, ritirossi ad abi-
tare in quella città; dove riuniti intorno a sé tutti i
Letterati di quella Università e formatosi una ricca bi-
blioteca , un museo ed un orto botanico, viveva per
così dire in compagnia di tutte le Muse, ed erasi reso
come il centro di tutta la letteratura d'Italia. Paolo III.
volendo arricchire di un tanto uomo il collegio de' Car-
dinali , trovò varie volte chi ne lo distolse, accusando
il Bembo di libertinaggio e di paganesimo; ma final-
mente essendo morta la Morosini nel i535. ed essen-
dosi dileguati i rei sospetti intorno alla religione del
Bembo, nel Marzo del 1539. dichiarollo Cardinale ed
invitollo a Roma. Allora si vide quanto il Bembo era
degno di quell' onore , essendosi dato intieramente alla
Chiesa e al servizio del Papa, dai fianchi del quale non
si allontanò mai finché visse , abbenchè fosse stato elet-
to Vescovo di Gubbio e poi di Bergamo. Morì di 77.
anni nel 1547. Egli fu specialmente quegli che richiamò la
lingua latina alia imitazione di Cicerone, come pure
la poesia italiana a quella del Petrarca. E però accu-
sato di aver troppo servilmente seguiti" que' due gran
maestri, e di essere stato nel suo stile un' po' troppe
studioso ricercatore di eleganza.