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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0391
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CALCINI. 357
se ne andava alla volta di Granopoli (1), e
alla sua badia in Lione io avrei tutte le
comodità. Giunti che noi fummo in Lio-
ne, io m' ero ammalato, e quel mio gio-
vane Ascanio aveva preso la quartana ; di
sorte che mi era venuto a noja i Franciosi
e la loro Corte, e mi pareva mill'anni ci
ritornarmene a Roma . Vedutomi disposto
il Cardinale a ritornare a Roma , mi dette
tanti danari, ch' io ^li facessi in Roma un
bacino e un boccale d'argento; e così ce
ne ritornammo alla volta di Roma in su
buonissimi cavalli. Venendo per le montagne
del Sàmpione , m'accompagnai con certi
Franzesi , co' quali venimmo un pezzo
Ascanio colla sua quartana ed io con una
febbretta sorda , la quale pareva , che non
mi lasciassi punto e aveva sdegnato lo sto-
maco di modo , che io ero stato quattro
mesi, ch'io credo che non mi toccassi a
mangiare un pane intero la settimana , e
molto desideravo d'arrivare in Italia , desi-
deroso di morire in Italia e non in Fran-
cia . Passati che noi avemmo i monti del
Sampione detto , trovammo un fiume presso
a un luogo domandato Isdevedro (2). Que-
sto fiume era molto largo , assai profondo ,
e sopra esso aveva un ponticello lungo e
stretto, senza sponde . Essendo la mattina

(1) Grenoble.
(2) Questo fiume si è la Doverla nella Valdivedro ,
 
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