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CELLINI
eia, la quale ha da essere nettissima: e
quest' effetto , che si fa, vien detto fra gli
orefici fare una cenerata. Dopo che '1 tuo
intaglio sarà stato nel calderone a bollire,
dov' egli si pone colla detta cenere per i-
spazio d'un quarto d' ora, si dee dipoi met-
tere in una catinella con acqua freschissima
e nettissima, e con un paio di setoline net-
te strofinar benissimo 1' intaglio, fin che sia
pulito e libero da ogni sorte di bruttura.
Poscia si vedrà di accomodare sopra uno
strumento di ferro lungo tanto , clie tu lo
possa maneggiare al fuoco, la qual lunghez-
za debb' esser tre palmi in circa , più o
manco, che sia di bisogno, secondo la qua-
lità dell' intaglio : ben si dee avvertire, che
il ferro , dov' egli si lega, non sia nè trop-
po sottile nè troppo grosso, ma di sorta, che
quando altri si metta a niellare 1' intaglio, il
fuoco l'abbia riscaldato egualmente; percioc-
ché se prima!' intaglio, che il ferro, o il ferro,
che l'intaglio si riscaldasse, non si farebbe ope-
ra buona; laonde si dee a tal cosa stare mol-
to avvertito. Ciò fatto piglisi il niello e
pestisi sopra 1' ancudine o sopra un por-
fido, tenendolo in una gorbia o cannone
di rame , acciocché nel pestarlo non ischiz-
zi via ; avertendo, che il detto niello deb-
b' esser pesto e non macinato, e pesto
molto eguale, facendo si, che egli sia g ros-
so come le granella del miglio o dei pa-
nico, e non manco niente. Ridotto in tal
termine il niello, mettasi in vasetti o ciò-
tolette invetriate, e con acqua fresca e pu-
lita lavisi molto bene, acciocché egli sia
 
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