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OREFICERIA.

57

CAPITOLO IIL
Dell' arte del lavorare di filo , del modo
di fare la ^rana^lia , e del saldare.
(Quantunque non mi sia occorso di far
molt' opere di filo , nientedimeno già ne fe-
ci alcune molto difficili. Ma perché 1' arte
é vaghissima ed a giudizio degl' intenden-
ti stimata molto bella , avvengachè chi in
essa si vuole esercitare bisogna, che abbia
lume non piccolo di disegno per i foglia-
mi e trafori, clie in essa intervengono ;
perciò ne parleremo diligentemente , non
avendo riguardo, che ancor questa oggi sia
poco in uso. Servivansi già alcuni dell' arte
del lavorar di filo in oriìar puntali e
fibbie per cinture , a far crocette, pendenti,
sca tolini, bottoni, mandorlette per riempie-
re di muschio , le quali di presente molta
si costumano, coperte da ufizioli, coperte
da Brevi per portare al colle, e simili; ed
ancora si è fatto di tal lavoro maniglie,
e altre opere vaghissime e ingegnosissime.
È da sapere adunque , che tutte quell' ope-
re, che in essa arte si fanno, escono d'una

sia
arte

piastra o d' oro o d' argento, alla quale
dato che si ha quella forma, che più si
desidera , si prepara la sorta del filo, di che
si ha di bisogno ; perciocché vi sono tre
grossezze di filo, cioè grosso, sottile e
Olezzano , e puossene fare ancora sino alfa
 
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