OREFICERIA. fi
vedere. Mentreché io lavorava in quella
nobilissima città per lo detto Re , (dove
quattr' anni continovi feci dimora , essen-
do da Sua Maestà veramente con animo
reale premiato ; perciocché non contento di
avermi remunerato splendidamente delle
mie opere , mi donò un castello detto il
Pititto Nelles : e ciò sia detto , non perché
io mi creda di aver mai cotanto meritato,
ma per non defraudare 1' opere egregie di
cosi valoroso Signore ) egli un giorno , che
era andato al Vespro nella Cappella Reale,
mi lece intendere dal gran Connestabile, che
dopo il Vespro io mi dovessi appresentare
da Sua Maestà: cosi andato nel detto luo-
ge mi disse , che mi aveva fatto chiamare
per mostrarmi alcune belle cose, e sopra di
esse intendere il mio
~e 11 mio parere, siccome sopra
certi cammei antichi, della grandezza di una
palma di mano ; alla qual dimanda avendo
io soddisfatto nel miglior modo , che io sa-
peva , e con ogni debita riverenza, alla fine
mi mostrò una tazza senza piede, da bere ,
lavorata di filo , la quale era di ragionevo-
le grandezza , e di leggiadri fogliametti or-
nata, i quali andavano scherzando intorno
a diversi compartimenti fatti con gran dise-
gno; ma quello , che più la, faceva parere
maravigliosa, era, che infra i fogliami e
i partimenti, quegli sfondati erano stati
tutti da quell' ingegnoso artefice 'ripieni di
smalti di varj colori; laonde quando si al-
zava la detta tazza all'aria, tutti quegli smal-
ti trasparevano in guisa tale , che cosa va-
certi cammei
gno ; ma que
vedere. Mentreché io lavorava in quella
nobilissima città per lo detto Re , (dove
quattr' anni continovi feci dimora , essen-
do da Sua Maestà veramente con animo
reale premiato ; perciocché non contento di
avermi remunerato splendidamente delle
mie opere , mi donò un castello detto il
Pititto Nelles : e ciò sia detto , non perché
io mi creda di aver mai cotanto meritato,
ma per non defraudare 1' opere egregie di
cosi valoroso Signore ) egli un giorno , che
era andato al Vespro nella Cappella Reale,
mi lece intendere dal gran Connestabile, che
dopo il Vespro io mi dovessi appresentare
da Sua Maestà: cosi andato nel detto luo-
ge mi disse , che mi aveva fatto chiamare
per mostrarmi alcune belle cose, e sopra di
esse intendere il mio
~e 11 mio parere, siccome sopra
certi cammei antichi, della grandezza di una
palma di mano ; alla qual dimanda avendo
io soddisfatto nel miglior modo , che io sa-
peva , e con ogni debita riverenza, alla fine
mi mostrò una tazza senza piede, da bere ,
lavorata di filo , la quale era di ragionevo-
le grandezza , e di leggiadri fogliametti or-
nata, i quali andavano scherzando intorno
a diversi compartimenti fatti con gran dise-
gno; ma quello , che più la, faceva parere
maravigliosa, era, che infra i fogliami e
i partimenti, quegli sfondati erano stati
tutti da quell' ingegnoso artefice 'ripieni di
smalti di varj colori; laonde quando si al-
zava la detta tazza all'aria, tutti quegli smal-
ti trasparevano in guisa tale , che cosa va-
certi cammei
gno ; ma que