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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0180
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II4 CELLINI
e da due terzi in giù si debbono lasciare
quattro gambe di ferro, alquanto più gros-
se che non è'I resto del tessuto, sopra le quali
quattro gambe il detto fornello s'ha da po-
sare. Ma si debbe avvertire , che dove co-
minciano le gambe, si ha da fare una gra-
ticola tanto larga, che vi passi un dito e
mezzo , e non più, la quat graticola deb-
be servire per lo fondo del fornello; e al
detto fornello facciasi una crosta di terra
mescolata con cimatura, la qual terra deb-
be esser di quella , che s' adopera alla for-
nace de' bicchieri. Fatte le dette diligenze
piglisi un mattone di terra cotta e posisi
nel fondo del fornello, e sopra il dettò mat-
tone si ponga un poco di cenere, e sopra
la cenere il coreggiuolo coll' argento , che
si vuol fondere; il quale vuol esser tanto, che
sia bastante a empier detto coreggiuolo, usan-
dogli l'altre diligenze,che si dissero nel fornel-
lo passato. Ciò fatto , empiasi il coreggiuolo di
carbonetti con un poco di fuoco, lasciando-
lo per se stesso far rosso ; perciocché per se
medesimo piglia un vento grandissimo , ed
in tal guisa si fonde meglio, che col vento
del mantice. Usansi fare ancora de'coreg-
giuoli di ferro schietto , essendoché quelli
di terra bene spesso si rompono; ma a que-
sti di ferro é necessario fare un loto di ce-
nere pura, la quale perciò si domanda ce-
nerata; e dentro e fuori del coreggiuolo vi
si pone grossa un mezzo dito, lasciandola
rasciugar bene avanti che 1' argento vi si
metta dentro. Usasi ancora di far detto loto
 
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