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'166 CELLIN1
to e matton pesto , magro, mescolato con
un poco di terra intrisa con cimatura. Ciò
fatto , diasele un altro poco di caldo con
fiamma di fuoco , tanto che il detto loto
ancor esso sia cotto, e poi si tragga la la-
sagna del cavo, avvertendo di lasciare in
quattro luoghi almanco alcuni ferri legavi
alla detta ossatura ; perciocché i detti ferri
mantengono tutto il nocciolo, sicché egli
non si può muovere. Debbesi ancora nel
cavo di gesso fare il pesamento de'detti fer-
ri, che avanzano. Poi dopo le dette prepa-
razioni ( come avvertimmo ) si caverà tut-
ta la lasagna e si metterà ne' detti cavi di
gesso, avendogli di nuovo unti con lardo
sottilmente, e che sia alquanto caldo , per-
ciocché s' incorpora meglio nel gesso. Fatte
che si saranno poi le bocche, dove si vuol
mescere la cera, serrisi il nocciolo dentro
nel cavo , e serrato che sia , dirizzisi la sta-
tua, facendogli quattro sfiatatoi per lo man-
co, cioè due da' piedi e due dalle mani, e
quanti più se ne farà, più sicuro sarà 1' ar-
tefice , che la statua s' empia di cera. Ed
in tal guisa si fanno detti sfiatatoi. Debbonsi
i due primi fare nella più bassa parte dei
piedi, e se si avrà la statua collocata sopra
qualche poco di posamento, con più facilità
ti verranno fatti. Facciasi poi con un suc-
chielletto grosso il buco degli sfiatatoi tan-
to a vantaggio, che penda in verso il basso;
perché) cosi essendo, non verrà a restare
nessuno imbratto dentro alla forma. Dentro
a'detti buchi vi si debbe porre cannelli di
canna , i quali sieno adattati in guisa che
 
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