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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0273
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SCULTURA. 207

grandezza in detto luogo, facevano quello,
ch'avrebbe fatto ogn'inteudente per mezzo del-
la mia regola:e la ragione è; come ho detto,
la grandezza de' muscoli; i quali mentrechè si
lavorano, non potendo l' artefice vederli da
discosto, appena quanto è due volte lungo un
uomo ( perché accostandosi colla lunghezza
d' un braccio, con che 1'uomo mette su la
materia, e discostandosi poi, sebben si vede
qualche cosa, non é però tale, che possa
servire ad avvedersi delle grandi imperfe-
zioni, che potrebbono intervenire); perciò in
tali luoghi, per mezzo delle dette regole
si può l' artefice servire a lavorare di mu-
ratori e uomini non pratichi. E sono d'opi-
nione, che dalle sei braccia in su doven-
dosi fare statue, non si possano condurre
proporzionate senza il modo da me raccon-
tato, 0 altro simile. Finito adunque il detto
modello lo mostrai al Re, il quale dimo-
strò grandissimo desiderio di volere , che
quest' opera si tirasse a fine; perciocché
egli mi prese a dimandare il modo più
spedito e breve, ch'io terrei in finirlo; o<i-
d'io risposi, che bisognava formarlo di più
di cento pezzi, i quali avrei tutti commes-
si a coda di rondine, la qual cosa non mi
sarebbe difficile , ogni volta ch'io facessi in
prima un' ossatura di ferro, dov'io avrei ac-
comodato sopra quei pezzi, ch'io avessi get-
tato, per fare il detto colosso, cominciando-
mi da' piedi e andando di mano in mano
commettendo pezzo per pezzo sino alla testa.
E sebbene io vedeva alcuna difficultà in
 
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