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SCULTURA. 2l5
fabbriche chiunque sarà esercitatissimo nella
Scultura. Ma non per questo è, eh' io vo-
glia affermare, che chi non è valente scul-
tore non possa essere buono architetto, per-
ciocché Bramante, Raffaello e molt' altri ;
che pittori furono, si veggono aver operato
con gran giudizio e vagliezza in dett' ar-
te; ma non per questo sono arrivati ( del-
l'Architettura parlando ) a quell' eccellen-
za, che si vede esser pervenuto il nostro
Buonarroti: il che non da altro nasce , se
non perché egli meglio, che alcun altro ,
ha inteso il modo di fare una statua per-
fettamente, la qual cosa é stata la vera ca-
gione, che egli abbia fatto le sue opere
d'Architettura con tanta gentilezza e grazia,
sicché gli occhi nostri non si possono sazia-
re di riguardarle. E questo ho voluto ancor
dire non tanto per cagione della Scultura
e della Pittura , ma perché molti vi sono ,
che talora con picciol lume di disegno , e
del tutto idioti ardiscono di operare senza
i veri fondamenti di quest' arte , siccome
intervenne dj M. Terzo, mereiaio Ferrarese ,
clie con certa sua inclinazione, che egli
aveva nell' Architettura, e per lo mezzo
d' alcuni libri, che egli andava leggendo,
che di tal professione trattavano, comincian-
do a persuadere uomini d'importanza a fab-
bricare, fece di molti edificj, e in tanto ar-
dire venne , che lasciato il primo esercizio ,
e datosi all'Architettura, diceva, che i più.
intendenti , che fussero mai stati in tal ar-
te, erano Bramante e Antonio da S. Gallo,
e che dopo quelli non cedeva ad alcuno.
 
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