POESIE.
2.65
MADRIGALESSA
DI Antonfrancesco Grazzini,
detto IL Lasca,
Contro le dipinture fatte nella cupola di
Santa Maria del Fiore da Giorgio Ca-
sari di Arezzo e da Federico Zuccheri
di Castel S. Angiolo in Tracio , tratta
dalle Rime del medesimo , ediz. del 1747,
v. i. p. 261. ; nella quale si fa onorevole
menzione del Cellini.
Ringraziato sia '1 Ciel, pur s'é veduto
La cupola scoperta
Più e più giorni stare:
E quel tempo è venuto ,
Ch' ognuno a suo piacere
L' ha potuta vedere ,
E ben considerare ,
E dirne apertamente il suo parere.
Io voglio il mio tacere ,
Ma ben quel raccontare
Del popol tutto, che generalmente,
Torcendo il grifo , dice, che gli pare,
Che al mondo non si sia
Mai fatto la maggior gaglioferia,
E i due pittor non resta d' ingiuriare.
Pure il secondo non si può imputare,
Nè dee da nessun esser biasmato ,
Sendo stato chiamato
Quell' opera a finire,
Ch^, scambio d' abbellire,
2.65
MADRIGALESSA
DI Antonfrancesco Grazzini,
detto IL Lasca,
Contro le dipinture fatte nella cupola di
Santa Maria del Fiore da Giorgio Ca-
sari di Arezzo e da Federico Zuccheri
di Castel S. Angiolo in Tracio , tratta
dalle Rime del medesimo , ediz. del 1747,
v. i. p. 261. ; nella quale si fa onorevole
menzione del Cellini.
Ringraziato sia '1 Ciel, pur s'é veduto
La cupola scoperta
Più e più giorni stare:
E quel tempo è venuto ,
Ch' ognuno a suo piacere
L' ha potuta vedere ,
E ben considerare ,
E dirne apertamente il suo parere.
Io voglio il mio tacere ,
Ma ben quel raccontare
Del popol tutto, che generalmente,
Torcendo il grifo , dice, che gli pare,
Che al mondo non si sia
Mai fatto la maggior gaglioferia,
E i due pittor non resta d' ingiuriare.
Pure il secondo non si può imputare,
Nè dee da nessun esser biasmato ,
Sendo stato chiamato
Quell' opera a finire,
Ch^, scambio d' abbellire,