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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0105
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OREFICERIA. fy
abbiamo a servire ; e dopoché si sarà volto
il filo , secondo il suo volere, appoco appo-
co si comincerà a mettere sopra la piastra ,
che si ha da lavorare; e preso un pennellino
molle nell' acqua di draganti ( che di so-
pra dicemmo ) di mano in mano si bagne-
ranno i fili, e quelle gallette grosse e pic-
cole. Perciocché mentrechè si compone il
fogliame dell' opera , o altro partimento ,
quest' acqua di draganti tiene il lavoro in-
sieme, si che egli non si muove. E deesi
avvertire ogni volta che si sia composta
una parte del lavoro, prima che la detta a-
cqua si rasciughi, che col boraciere vi sì
dee gettare sopra della limatura di saldatu-
ra, quanto sia bastante a saldare 1' opera,
e non più ; perchè la troppa saldatura ren-
de brutto il lavoro. Quando poi si vuol sal-
dare il lavoro , bisogna aver in ordine un
fornelletto come quelli, che servono per
ismaltare. E perchè è gran differenza dal
modo di far correre lo smalto al modo di
saldare i lavori di filo , perciò deesi dare al
detto fornello manco fuoco, che quando
serve per ismaltare. Ciò fatto accomodisi so-
pra una piastretta di ferro il lavoro, e ap-
poco appoco s' accosti al caldo del fornello;
e cosi si faccia fin tanto, che la borace ab-
bia ribollito e fatto 1' effetto, che comporta
la sua natura; essendoché il troppo caldo
farebbe muovere i fili , di che si compone
il lavoro , e però si dee provvedere in que-
sto con una destrezza infinita , ed impossi-
bile ad insegnarla , se non col mezzo della
prativa. Messo che il lavoro sarà nel fuoco,
 
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