58 COLINI
a tal termine condotto il suo lavoro(il quale fa-
ceva di benissimo oro, e che fosse oro di ven-
tidue carati almeno; perciocché essendo troppo
vicino a ventitré carati, sarebbe un poco dolce
da lavorare, e se egli fosse meno di ventidue
e mezzo, sarebbe alquanto duro e pericoloso
al saldare) cominciava a saldare detto lavoro
col primo modo di saldare, che si domanda
saldare a calore, il quale si fa cosi. Pigliasi
un poco di verderame dal suo pane vergine,
perché non vuol essere stato adoperato ad
altro; e di questo, volendo saldar simili opere,
se ne piglia quanto una noce nostrale sen-
za il mallo, e con questo si mescola la sesta
parte di sale armoniaco e altrettanta borace,
e ogni cosa essendo macinata insieme, dipoi
si liquefa in uno scodellino invetriato con.
un poco d'acqua pura, benissimo netta. E
della detta composizione di verderame ma-
cinato, allorché ella era diventata liquida
come un colore da dipignere, con un pic-
ciolo fuscelletto pigliandone Caradosso, la di-
stendeva alquanto grossetta sopra quelle
giunture, che dicemmo, che venivano fralle
braccia ed altre membra delle figurette del-
la medaglia; e sopra il detto verderame po-
neva col suo boraciere un poco di borace
benissimo macinata. Indi facendo accendere
il fuoco di carboni freschi e non più sta-
ti accesi altra volta , poneva 1' opera nel
fuoco, acconciando i detti carboni colle lor
teste per ordine, quelle volgendo verso do-
v' egli voleva saldare; perché dette teste sof-
fiano e respirano alquanto. Ciò fatto adat-
tava sopra l'opera alcuni carboni in guisa-
a tal termine condotto il suo lavoro(il quale fa-
ceva di benissimo oro, e che fosse oro di ven-
tidue carati almeno; perciocché essendo troppo
vicino a ventitré carati, sarebbe un poco dolce
da lavorare, e se egli fosse meno di ventidue
e mezzo, sarebbe alquanto duro e pericoloso
al saldare) cominciava a saldare detto lavoro
col primo modo di saldare, che si domanda
saldare a calore, il quale si fa cosi. Pigliasi
un poco di verderame dal suo pane vergine,
perché non vuol essere stato adoperato ad
altro; e di questo, volendo saldar simili opere,
se ne piglia quanto una noce nostrale sen-
za il mallo, e con questo si mescola la sesta
parte di sale armoniaco e altrettanta borace,
e ogni cosa essendo macinata insieme, dipoi
si liquefa in uno scodellino invetriato con.
un poco d'acqua pura, benissimo netta. E
della detta composizione di verderame ma-
cinato, allorché ella era diventata liquida
come un colore da dipignere, con un pic-
ciolo fuscelletto pigliandone Caradosso, la di-
stendeva alquanto grossetta sopra quelle
giunture, che dicemmo, che venivano fralle
braccia ed altre membra delle figurette del-
la medaglia; e sopra il detto verderame po-
neva col suo boraciere un poco di borace
benissimo macinata. Indi facendo accendere
il fuoco di carboni freschi e non più sta-
ti accesi altra volta , poneva 1' opera nel
fuoco, acconciando i detti carboni colle lor
teste per ordine, quelle volgendo verso do-
v' egli voleva saldare; perché dette teste sof-
fiano e respirano alquanto. Ciò fatto adat-
tava sopra l'opera alcuni carboni in guisa-