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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0126
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6o COLINI
poter lavorarla col cesello; il quale stucco
si fa di pece greca mescolata con un poco
di cera gialla e con mattone benissimo pe-
sto: e questo è il vero stucco, col quale si
riempiono le medaglie o altre simili cose ,
che si hanno da lavorare di cesello. Fatte
le dette diligenze cominciava a cesellare l'o¬
pera , avendo prima preparato i suoi ceselli,
1 quali cominciando da certa grossezza an-
davano sempre diminuendo; laonde per co-
tal via de' grossi, de' mezzani e de' piccoli
ne veniva ad avere. Questi ceselli si fanno
senza taglio veruno, perchè hanno a servire
per infragnere solamente e non per levare:
ma io non voglio altro dire di cosa cosi no-
ta; bene avvertisco il lettore, che essendo di
necessità, che nel lavorar 1' opere sempre vi
nasca qualche picciolo buco o stianto, che
perciò questi non si debbono saldare o ram^
marginare nel modo, che di sopra dicemmo,
col verderame, ina colla saldatura, la quale
cosi si dee fare. Piglisi sei carati d'oro fine,
e un carato e mezzo tra rame e argento fine,
e dopo che si sarà fenduto l'oro, vi si debbe
aggiugnere l'argento e il rame sopraddetto;
la qual saldatura e composizione di rame
e d'argento fra gli orefici è chiamata lega.
Con questa adunque si dee saldare i detti
buchi o rotture , che si fanno nel lavorare;
e ogni volta, che si ha da saldare, è neces-
sario mettere sopra la saldatura fatta un po-
co della detta lega, acciocché l'ultima sal-
datura, con che si è saldato, non abbia ad
aver causa di far ricorrere le prime saldature;
 
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