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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0138
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72 CELLINÌ
porger maggior vaghezza all' opera. Cólti
mettevasi il detto fondo con certe viti , che
lo tenevano fortissimo, nè si scorgeva come
fosse stato saldato. Smaltai dopo la dett'ope-
ra in più luoghi, e massimamente nel fre-
gio, cne ella aveva intorno. Finalmente le
detti 1' ultima mano in tal modo. Per ispia-
nare a tutte le parti delle figure, che era-
no ignude, i colpi de' ferri , de' ceselli, del-
le ciappole e bulini ed altre limuzze, che
in tali lavori si adoperano ( non vi essendo
cosa, che apparisca in tal sorta di opere
più vaga, che una pulitissima unione, la
quale non si può conseguire , se non per
mezzo di certe pietre che diremo, essendo-
ché le pelli, che lasciano i ferri , di gran
lunga tanto colorite non appaiono ) perciò
provveddi alcune punte di pietre acconcio in
forma di ceselletti: e queste vogliono essere
insino al numero di quattro o cinque, le
punte delle quali ( come de' ceselli si dis-
se ) debbono per proporzione venir dimi-
nuendo. Con queste pietre, dette frassinelle,
si adopera insieme un poco di pomice ben
pesta, e cosi colla punta di esse si viene
spianando e pulendo le parti ignude delle
figure. Per dar poi finimento a' panni , che
vestono le dette figure, ho usato pigliare
un ferro sottilissimo a tutta tempera : e per-
chè rompendolo in due parti , quella rottu-
ra mostra una certa grana sottilissima ; col
detto ferro adunque percotendo sopra le
pannature col martellino, che pesi per lo
peso di due scudi, o piuttosto meno, ho
conseguito il mio intento : e questo modo
 
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