ig4 CELLINI
la quale si getta in certo modo più al co-
lore incarnato, che al bianco : e questa
sorte di marino giudico per l'esperienza ,
eh' io n' ho fatta, essere la più unita , la
più gentile e la più bella , che si possa la-
vorare ; la qual sorta di marmo è detto Pa-
lio. Trovansi ancora le dette grane in diver-
si marmi talora alterate ; perciocché avran-
no la grana grossa , mescolata con assai
smerigli e macchiata di nero, e questi so-
no difficilissimi a lavorare,essendoché da i detti
smerigli sono mangiati gli scarpelli d'ogni sor-
ta, e talora saranno vergati da una delle dette
macchie , le quali ingannano facilmente
1' artefice; perciocché di fuora sono ricoper-
ti da una scorza candidissima , e dentro poi
celano tali magagne, per le quali si rendo-
no brutte e sgraziate 1' opere. E però deb-
be 1' artefice per se stesso andare alle cave
i e proccurare di avergli bellissi-
stagionati , nella qual cauzione
abbondò grandemente il Buonarroti ; per-
ciocché nelle montagne di Carrara s' elesse
una cava con non piccola diligenza, dal-
la quale poi trasse tutti quei marmi, clre
gli servirono per gli ornamenti e figure ,
che egli fece nella sagrestia di Santo Loren-
zo in Fiorenza, per ordine di Clemente Pa-
pa Settimo. Infinite sono le sorte delle pie-
tre , delle quali si fanno statue , ma ninna
ve n'ha, che pareggi 'Imarmo, quan-
d'egli è ben netto; e questo ancora secondo
le regioni si rende più e manco bello, es-
sendoché a ciascuno é manifesto, che quan-
to più la regione è vicina all' Oriente e al
a eleggergli
mi e bene
la quale si getta in certo modo più al co-
lore incarnato, che al bianco : e questa
sorte di marino giudico per l'esperienza ,
eh' io n' ho fatta, essere la più unita , la
più gentile e la più bella , che si possa la-
vorare ; la qual sorta di marmo è detto Pa-
lio. Trovansi ancora le dette grane in diver-
si marmi talora alterate ; perciocché avran-
no la grana grossa , mescolata con assai
smerigli e macchiata di nero, e questi so-
no difficilissimi a lavorare,essendoché da i detti
smerigli sono mangiati gli scarpelli d'ogni sor-
ta, e talora saranno vergati da una delle dette
macchie , le quali ingannano facilmente
1' artefice; perciocché di fuora sono ricoper-
ti da una scorza candidissima , e dentro poi
celano tali magagne, per le quali si rendo-
no brutte e sgraziate 1' opere. E però deb-
be 1' artefice per se stesso andare alle cave
i e proccurare di avergli bellissi-
stagionati , nella qual cauzione
abbondò grandemente il Buonarroti ; per-
ciocché nelle montagne di Carrara s' elesse
una cava con non piccola diligenza, dal-
la quale poi trasse tutti quei marmi, clre
gli servirono per gli ornamenti e figure ,
che egli fece nella sagrestia di Santo Loren-
zo in Fiorenza, per ordine di Clemente Pa-
pa Settimo. Infinite sono le sorte delle pie-
tre , delle quali si fanno statue , ma ninna
ve n'ha, che pareggi 'Imarmo, quan-
d'egli è ben netto; e questo ancora secondo
le regioni si rende più e manco bello, es-
sendoché a ciascuno é manifesto, che quan-
to più la regione è vicina all' Oriente e al
a eleggergli
mi e bene