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LETTERA III.
A N. N. (l)
Di poi che lo III. ed Ecc. mio Signore
e Padrone mi comanda, che io debba do-
mandare e porre pregio alla mia opera del
Perseo , la quale per insino del mese d'A¬
prile del i554, nella Loggia della Piazza di
Sua Ecc. lasciai scoperta e finita del tutto,
Iddio laldato (2), con intera soddisfazione
dello Universale ; di che mai d'altra opera
di qualsivoglia maestro per insino a questo
di non v'é notizia , nè di tanta soddisfazio-
ne nè da presso (3), di gran lunga : dico ,
che umilmente io priego Sua Ecc., che mi
doni delle mie fatiche di nove anni tutto
quello, che al suo santissimo e discretissi-
mo giudizio pare e piace ; e quale e' sia ,
venendo coll' intera sua buona grazia , sarò
contentissimo, con maggior mia soddisfa-
zione, che, domandando (4), se bene io
ne avessi molto più che la mia domanda.
Ora per non mettere più tempo in
(r) Nella Raccolta di Lettere sulla Pittura ec. que-
sta lettera è intitolata a N. N. ; ma da quanto leggesi
nella Vita del Cellini pare diretta a Jacopo Guidi da
Volterra, segretario del Duca Cosimo I.
(2) Laldare è voce antiquata in luogo di laudare.
(3) Nè da presso , cioè nè poco minore.
(4) Cioè qualunque sia il premio , io ne sarò più con-
tento , che se, domandando , io ricevessi più della mia do*
manda,
Cellini Benv. Vol. III. 16
LETTERA III.
A N. N. (l)
Di poi che lo III. ed Ecc. mio Signore
e Padrone mi comanda, che io debba do-
mandare e porre pregio alla mia opera del
Perseo , la quale per insino del mese d'A¬
prile del i554, nella Loggia della Piazza di
Sua Ecc. lasciai scoperta e finita del tutto,
Iddio laldato (2), con intera soddisfazione
dello Universale ; di che mai d'altra opera
di qualsivoglia maestro per insino a questo
di non v'é notizia , nè di tanta soddisfazio-
ne nè da presso (3), di gran lunga : dico ,
che umilmente io priego Sua Ecc., che mi
doni delle mie fatiche di nove anni tutto
quello, che al suo santissimo e discretissi-
mo giudizio pare e piace ; e quale e' sia ,
venendo coll' intera sua buona grazia , sarò
contentissimo, con maggior mia soddisfa-
zione, che, domandando (4), se bene io
ne avessi molto più che la mia domanda.
Ora per non mettere più tempo in
(r) Nella Raccolta di Lettere sulla Pittura ec. que-
sta lettera è intitolata a N. N. ; ma da quanto leggesi
nella Vita del Cellini pare diretta a Jacopo Guidi da
Volterra, segretario del Duca Cosimo I.
(2) Laldare è voce antiquata in luogo di laudare.
(3) Nè da presso , cioè nè poco minore.
(4) Cioè qualunque sia il premio , io ne sarò più con-
tento , che se, domandando , io ricevessi più della mia do*
manda,
Cellini Benv. Vol. III. 16