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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0081
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OREFICERIA. 15
all' acqua, si ha da intendere , che quest'a¬
cqua ha da partecipare di colore, il che
non cade nell' altr' acque ; perciocché fra le
sue principali parti è, che ella sia priva al
tutto di colore ; onde in proposito de' dia-
manti dico di averne visti di tutti i colori ,
e qui faremo menzione particolarmente di
due, i quali erano di maravigliosa bellezza.
Il primo era nel regno del Papa nel tempo
di Papa Clemente Settimo ; il qual diaman-
te era di colore incarnato nettissimo e lim-
pidissimo , e in tal guisa brillava e splen-
deva , che pareva una stella, e appresso di
lui perdeva di vaghezza ogn' altro diamante.
L'altro mi occorse di vedere in Mantova ; il
quale era di color verde, e tanto verde , che
pareva uno smeraldo di poco colore, ma in se
riteneva questa virtù del brillare, come gli
altri diamanti, il che non si vede negli smeral-
di; onde per questa virtù s'assomigliava a uno
smeraldo più bello e vago di tutti gli al-
tri smeraldi. E di queste due sorti di dia-
manti sia detto ab astanza, quantunque io
potessi ragionare di molti altri , per averne
veduti, come ho detto, di tutti i colori.
Ragioneremo ora come essi di rozza forma
si riducano a quella perfezione e bellezza ,
che si veggono intagliati, in tavola , a fac-
cette , e in punta. È da sapere adunque,
come i diamanti non si possono acconciare
soli, cioè uno per volta , ma é necessario
di condurne due a un tratto ; perchè essen-
do essi di tanto maravigliosa durezza , nè
altra cosa essendo, che in ciò lor sia supe-
riore nè che gli possa rodere e consumare,
 
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