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Cellini, Benvenuto
Opere di Benvenuto Cellini (Band 3): Due trattati di Benevenuto Cellini ... uno dell'oreficeria l'altro della scultura — Milano: Dalla Societá Tipografica de Classici Italiani contr. del Cappuccio, 1811

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https://doi.org/10.11588/diglit.71582#0093
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OREFICERIA. 27
concio, vedendo essi raddoppiata la sua bel-
lezza , tutt' e tre contenti , di doppie lodi
premiandomi, da me aniicissimamente si
partirono.
Ora ragioneremo dello specchietto. Que-
sto si mette sotto a que' diamanti, i quali
sono tanto sottili, che non possono resistere
alla tinta , perchè diventerebbono neri. Ma
quando occorre, che sia in essi tanta smisu-
rata sottigliezza, e che siano buoni d'acqua,
si usa di tigner loro un padiglione solamen-
te, oltra lo specchietto , che l'uno e l'al-
tro fanno insieme mirabilmente. Lo spec-
chietto si fa in questo modo. Pigliasi un
poco di vetro cristallino, nettissimo, cioè che
non abbia sonagli nè vesciche, e questo si
dee tagliar quadro ed in guisa che entri
nel castone, e il detto castone, si dee tigne-
re colla sopraddetta tinta nera di diamante.
Ma bisogna aver cura di mettere il detto
specchietto , cioè vetro tinto da una ban-
da sola, nel fondo del castone tanto basso,
che egli stia discosto dal diamante; percioc-
ché se egli lo toccasse, non mostrerebbe bene:
ed in questo modo tutti i diamanti sottili
acconciandosi , mostreranno benissimo.
I berilli ed i topazj bianchi , i zaffiri
bianchi, l' amatiste bianche ed i citrini
tutti s' acconciano ne' loro castoni col soprad-
detto specchietto, quantunque siano di gros-
sezze ragionevoli; imperoccliè nessuna delle
dette pietre , fuori che 1 diamante, soppor-
tano tintura addosso , perchè diventano ne-
re affatto, nè punto risplendono. Cosa cer-
to maravigliosa è quella del diamante, che
 
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