DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.3127#0379
379
davano diligentemente dallo scol-
pire qualunque orma generata nei
nostri corpi dalla fatica, dall'eser-
cizio , dalle abitudini della vita.
Tutto nelle imagini degli Dei do-
veva esser sublime e celeste, nulla
mortale ; e lenti e soavi i movi-
menti ,• venivano appena indicate
con finissimo concepimento le pas-
sioni, non alterandosi mai la mae-
stà delle divine sembiante.
Ognuno di questi oggetti final-
mente era concepito con nobiltà t
con espressione , con filosofia. L' ul-
timo fine dell' uomo non metteva
ribrezzo per luridi e ributtanti em-
blemi 3 e iu luogo di teschi scar-
nati, e di simulacri armati di falce
davasi la vita in cura a tré Dee t
che si dicevano le parche: ognuna
serviva alla propria incombenza re-
lativa al nascere, al durare, e al
termine dei nostri giorni.
1 primi Ira i nostri artisti, die
davano diligentemente dallo scol-
pire qualunque orma generata nei
nostri corpi dalla fatica, dall'eser-
cizio , dalle abitudini della vita.
Tutto nelle imagini degli Dei do-
veva esser sublime e celeste, nulla
mortale ; e lenti e soavi i movi-
menti ,• venivano appena indicate
con finissimo concepimento le pas-
sioni, non alterandosi mai la mae-
stà delle divine sembiante.
Ognuno di questi oggetti final-
mente era concepito con nobiltà t
con espressione , con filosofia. L' ul-
timo fine dell' uomo non metteva
ribrezzo per luridi e ributtanti em-
blemi 3 e iu luogo di teschi scar-
nati, e di simulacri armati di falce
davasi la vita in cura a tré Dee t
che si dicevano le parche: ognuna
serviva alla propria incombenza re-
lativa al nascere, al durare, e al
termine dei nostri giorni.
1 primi Ira i nostri artisti, die