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Crespi, Luigi; Malvasia, Carlo Cesare
Felsina pittrice: vite de' pittori bolognesi ; ... con indici ... (3): Felsina Pittrice: Vite De' Pittori Bolognesi ; Alla Maesta Di Carlo Emanuele III. Re Di Sardegna &c. &c. — Roma: Nella Stamperia Di Marco Pagliarini, 1769

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https://doi.org/10.11588/diglit.63218#0236
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168 Vite de’ Pittori Bolognesi
Gonzaga in atto d’essere ricevuto da s> Ignazio , ma che per la nuova-»
fabbrica di quella porteria , più non si vede: nella chiesa parrocchiale di
Ozano, in quella diocesi 9 dipinse nell’anno 1682. una tavola d’altare ;
nella chiesa di s. Giobbe collocò nell’ anno 1683. il quadro de’ mifterj
del Rosariocon 1’ Anime purganti : nella chiesa pure di s. Paolo dipinse
i misterj del Rosario , che recingono la tavola d’altare, dov’è la piccola
immagine di lappo Dalmasio: entro la clausura del monastero di s. Gu-
glielmo dipinse nel 1688. una piccola tavola d’altare : e nella chiesa efte-
riore delle monache di s. Cristina, si veggono otto quadri da lui dipinti»
con otto fatti de’ più ragguardevoli del loro fondatore s. Romualdo : nella
villa del signor Achille Sal||roli dipinse tutta una cappellina: nel IÒ92.
dipinse la tavola d’altare , con s. Niccolò di Bari , che si vedeva in uiu,
altare nella chiesa dell’ospidale della Morte , e che ora sta appesa al mu-
ro 3 dopo il rifacimento di quella chiesa.
Anche nella chiesa citeriore delle monache di s.Omobono si vedevano
una volta di lui due ovati a chiaroscuro » e in uno era dipinta 1’ arca di Noè
galleggiante sull’ acque 9 nell’ altro Noè uscito dall’ arca, i quali più non
si veggono 9 e gli dipinse nel 1701. : per la chiesa di Capugnano su quelle
nostre montagne dipinse nel 1704. un s. Antonio di Padova : nella cala de’
Negri da s. Tommaso del mercato , dipinse due cammini a fresco nel 1705.
e varj altri quadri : nel 1708. dipinse il s. Eligio nella sua chiesa nelle pes-
carie : nell’ oratorio della compagnia dell’ ospedale di s. Biagio si vede da
lui dipinto nel 1705;. un $. Filippo Benizi in piedi con due puttini.
t Per la chiesa parrocchiale di s. Martino di Monte Calderaro fece una
tavola d’altare con la beata Vergine del Rosario, ed i quindici misterj
nel 1710. : una stanza dipinse a fresco in Faenza alli fìgnori Laderchi :
nel 1712. fece lo sportello alla statua della beata Vergine de’ sette dolori
nella chiesa di s- Giorgio ; e nel monastero di s. Guglielmo fece a buon
fresco alcune prospettive ; nel 1713. dipinse due ovati nella sagrestia di
a. Petronio, in uno il s. Vescovo , che dispenla limosine ai poveri, nell’ al-
tro il Santo all’ altare che comanda al pellegrino di deporre di bocca la
pietra : nella cala del paroco di s. Leonardo dipinse in un cammino il sagri-
ficio fatto da Noè, uscito dall’arca : ed un altro consimile nella casa, già
Sserza da s Biagio.
Dentro la clausuta del monaftero di s. Pietro martire fece a buon ire-
seo una cappella nel 1714. dedicata al patriarca s. Domenico : nel qual
anno fece pure una tavola d’altare per una cappella in villa del già fu
consultore Desiderj: nella chiesa parrocchiale di s. Maria del Tempio ,
Commenda de’Cavalièri Gerosolimitani di Malta 9 d’ordine del sig. BaB
Commendatore Zendadari, dipinse tre tele d’ahare,nella prima delle quali
vi è un s.Antonio di Padova , nella seconda la decollazione di s.Gio.Batista 9
nella terza la beata Vergine con varj Santi , che furono le ultime sue opere
, ' ' ’ fatte
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