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Crespi, Luigi; Malvasia, Carlo Cesare
Felsina pittrice: vite de' pittori bolognesi ; ... con indici ... (3): Felsina Pittrice: Vite De' Pittori Bolognesi ; Alla Maesta Di Carlo Emanuele III. Re Di Sardegna &c. &c. — Roma: Nella Stamperia Di Marco Pagliarini, 1769

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https://doi.org/10.11588/diglit.63218#0363
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Vite de’ Pittori Bolognesi


CONTE PIETRO ERCOLE FAVA.
LE nobili persone dei conte Alessandro Fava j e della {ignora Argia de
Ghisilieri, diedeio alla luce in Bologna li 21. di Settembre del
L il nostro conte Pietro Ercole, il quale vedendo da giovanetto il concor-
Po de’giovani pittori , che andavano a Radiare nel silo palazzo per rico-
piare le belle opere de’ Caracci 9 s’invogliò pur elio di diPegnare 9 invita-
tovi anche dall’allegra 9 viva 9 e graziola compagnia di quella gioventù.
Pertanto s’ accomunò il nostro giovane cavaliere con essi sì nel diPegnare»
che nell’ andare all’Accademia del nudo in casa del Palmelli 9 e godeva Ppe-
cialmente della compagnia di Donato Greti ; il quale se al conte Pietro è
flato di compagno » e di sollievo nelli ftudj, e il conte Pietro è stato al Gre-
ti 9 di Portegno 9 e d’ajuto nelle lue necessità , per potere studiare.
Dipinse il conte Fava anche alcune cose , le quali per edere opere
di un cavalier dilettante s e però di perPona» che lavorava solo per passatem-
po 5 meritano d’ essere vedute 9 e chi ne volesse il novero 9 potrà sodisfarsi
dalla Vita di lai 9 scritta dal Zannotti nella storia dell’Accademia 9 giacché
pur egli fu fatto Accademico professore s per onore dell’ Accademia .
Che se egli avelse di proposito Radiato 3 ed intorno a tal professione
affaticato 9 come quei 9 che vi si affaticano 9 perchè dall’acquiflo di essa 9
sperano il modo di vivere 9 sarebbe riuscito un buon professore : ma alle
volte pare 9 che la necessità sola sia quella 9 che impegni l’uomo alla fa-
tica 9 per giungere poi un dì a goderne i frutti per suo sostentamento » lad-
dove gli agi d’ una vita comoda non lasciando in cotal dcsiderio 9 ne in tale
spcranza 9 tanno negligentare9 e trascurare quelle studiose fatiche 9 mercè le
quali potrebbe taluno molto più farli distinguere per la virtù 9 di quello
che lo facciano i titoli 9 e la nobiltà .
Era poi il nostro conte Pietro uomo spiritofa 9 e faceto all’ ultimo Pe-
gno 9 e così pronto 9 e così franco 9 chenulla più.
/ n \ Avvenne un giorno^ che Donato Greti ( il quale abitava in casa—.
v y Fava ) in passando per la piazza 9 comprò una bellisiima armatura da fal-
dato tutta compita all’ uso antico 9 per armarne un uomo 9 come si co-
stumava> e quella mandò per un facchino al palazzo fava. Sceso di lì a
poco giù nella sala il conte Pietro 9 e veduta cotale armatura 9 richiese al
giovanetto Domenico Fratta 9 che slava pur colà disegnandos che cosa
fasse quell’ arnese 9 e chi 1’ avelie colà portato, e Pentitoli riPpondere : che
il fiè’ Donato era slato quelli} che 1' aveva mandato : Presto ì disse il conte
Fava 9 presto alzati 9 e ajutami a vestirmene : che però spogliatosi il cava-
liere » e rimasto Penza giubba 9 e camiciola 9 si allacciò da primo le gam-
be di ferro 9 indi le cosce 9 poi la schiena 9 ed il petto : quindi l’un braccio
dopo l’altro : susseguentemente il collare , e finalmente i’ elmo : indi im-
L 1 bran-
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