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DEL SEPOLCRO DI FEDERIGO II. IO:3
e di lino è la prima , che discende insino a
tutti i piedi , simile a quella , che da' litur-
gisti alba vien appellata M : la fìringe a' fian-
chi un grosso cordone pur di lino aggruppato
nel mezzo W. Vi si osservò sotto air omero si-
nistro a ricamo in feta, che tenea ancor del co-
lor rollò, una croce N . Air efìremità del collo,
e delle maniche è qndì" alba ornata di divertì
fregi -, anzi nelle maniche havvi ricamata a oro
un' inscrizione in caratteri cuficiM (#). Essa è la (*) y*&
fìessa in ambedue \ e, rilevatane diligentemente
la scrittura , ne fu una copia trasmessa dal lig.
principe di Torremuzza al nostro comune amico
N 2 il .

tatf

(k) Detta da'greci noSfyYig per la sua lun-
ghezza . Pare, che il Ludewig (Le. pag. 9%.
mm.) vada 1' alba confondendo con la dal-
matica ; e più manifesla cotal confusione fa
apparire nella figura, eh' egli ha dato (pag.
134.) dell' Imperador veslito de' suoi abiti
n. 13. Forsè egli fu ingannato dall' Ordine
■ Romano , nel quale l'alba trovali denomi-
nata linea dalmatica ; dove però ognun ve-
de , che 1' aggiunto di linea la dislingue dal-
la dalmatica propriamente detta 5 dalla quale
è diversa affatto .
(1) Alba fine ^ona , yel cingulo commode ,
ac decenter gejlari nequit. . . . ; unde rituales-
fcriptores edam yetujlijjimì ^onam cum alba . . .
inseparabili recenfìone conjunxerunt.
vv Saussay ( Panopl. Sacerd. Uè.III. cap.VI.
(m) Pretto de' liturgisti tutti non si trove-
rà , che sia mai {lata la croce su 1' alba ri-
camata : e quindi potrebbe alcun sospettare
quella esser la croce , di cui segnossì Federigo
sin da allora , che di pattare in Sona ebbe pro-
metto : e sebbene cotal croce fotte più comune-
mente nel petto portata , e nella fronte ; non è
però, che altri portar non la potette anche
su la spalla : anzi il monaco Ruberto, che
trovossi presente al concilio di Chiaromort-
te, ha saputo conservar a noi le proprie parole
di Urbano II., con le quali il segno della croce
preserisie a tutti coloro, che s'obbligasser di
andare al santo acquisto .• Signum dominicae
crucis in sronte fua , fìve in pectore praeferat ;
qui vero inde voti compos ingredi voluerit inter
scapulas retro ponat. ( Mijlor. Hierofol. in Gejl.

Dei per Frane. BoNGARS. To. I. pag. 32. ) $
e T abate Guiberto scrittor di que'tempi me-
desimi, aggiugne , aver lo sletto pontefice co-
mandato , che si cucisse la figura della croce
su le tonache, su' birri, su' mantelli .* Crucis
autem siguram aut in humeris , feu ubilibet ex
qua volunt materia , yel panno praeceptum esi
ut veslibus ajjuant. ( ibid. To. I. pag. 488.) ;
e lo sletto confermali dallo serktore della sio-
ria èelli [acri pubblicato dal Mabillon ( Muf
hai. Tom. I. pag. 133.). Né preterir voglia-
mo il color rotto della presente croce, eh' era
, il più srequentemente usurpato da' crocese-
gnati .
(n) Il sig. Murr crede, che i caratteri del-
la noslra inscrizione siano i più antichi sin
a' noslri tempi conoseiuti della scrittura corsiva
arabica , inventata da Ibn Moklah, e ridotta a
perfezione da Ibn Borwab ( Journ. 7(ur. Kunjl.
u. -{ur. allgem. liner. To.X. pag. 372.) . Cade-
rebbe qui in acconcio far parola delle vesli
scritte, ma io me ne aslerrò volentieri ; poi-
ché ne hanno trattato a lungo , ed assai
eruditamente monsignor Ciampini ( Veter.
monum. cap. XIII. To. I. pag. 9. feqq. ) , il
P. Sarti ( De casul. diptye. cap. III. §. VI. ) ,
e novellamente monsignor Capece arciveseo-
vo di Trani ( De yetufl. aitar, pali, in opujc.
To. I. pttg.i^^.j, ch'io nomino per onorar
quelle carte. egli già su mio maeslro, quan-
do ornava la regia università di sludj di Na-
poli ; per la mokiplice sua dottrina , e per
la bontà, con la quale mi ha sempre riguar-
dato , degno di tutta la slima , e della per-
petua mia riconoseenza.
 
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