« Dite costinci, che votete voi ^
cominciò egli a dire : ov è ta scorta ^
guardate che it uenir su non ui noi.»
« Donna det ciet^ di queste cose accorta,,
rispose it mio maestro a tur, pur dianzi
ne disse : < Andate tà^ quiui è ta porta. > »
«Ed etta i passi nostri in bene avanzi !
ricominciò it cortese portinaio:
venite dunque a'nostri gradi innanzi.»
La ve venimmo,, atto scagtion primato^
bianco marmo era si putito e terso,,
ch'io mi specchiai in esso quate io paio.
Era it secondo^ tinto più che perso,,
d una petrina ruvida ed arsiccia,,
crepata per to tungo e per traverso.
Lo terzo,, che di sopra s'ammassiccia^
porfido mi parea sì fiammeggiante^
come sangue che fuor di vena spiccia.
Sopra questo teneva ambo te piante
t'anget di Dio,, sedendo in su ta soglia^
che mi sembiava pietra di diamante.
Per ti tre gradi su di buona vogtia
mi trasse it duca mio^ dicendo: «Chiedi
umilmente che it serrarne sciogtia.»
Divoto mi gittai a'santi piedi;
misericordia chiesi che m'aprisse;
ma pria net petto tre fiate mi diedi.
Sette P netta fronte mi descrisse
cot punton detta spada,,e: «Fa che tavr,
quando se'dentro^ queste piaghe ! » disse.
Cenere,, o terra che secca si cavi,,
d'un cotor fora cot suo vestimento;
e di sotto da quet trasse due chiavi.
196
cominciò egli a dire : ov è ta scorta ^
guardate che it uenir su non ui noi.»
« Donna det ciet^ di queste cose accorta,,
rispose it mio maestro a tur, pur dianzi
ne disse : < Andate tà^ quiui è ta porta. > »
«Ed etta i passi nostri in bene avanzi !
ricominciò it cortese portinaio:
venite dunque a'nostri gradi innanzi.»
La ve venimmo,, atto scagtion primato^
bianco marmo era si putito e terso,,
ch'io mi specchiai in esso quate io paio.
Era it secondo^ tinto più che perso,,
d una petrina ruvida ed arsiccia,,
crepata per to tungo e per traverso.
Lo terzo,, che di sopra s'ammassiccia^
porfido mi parea sì fiammeggiante^
come sangue che fuor di vena spiccia.
Sopra questo teneva ambo te piante
t'anget di Dio,, sedendo in su ta soglia^
che mi sembiava pietra di diamante.
Per ti tre gradi su di buona vogtia
mi trasse it duca mio^ dicendo: «Chiedi
umilmente che it serrarne sciogtia.»
Divoto mi gittai a'santi piedi;
misericordia chiesi che m'aprisse;
ma pria net petto tre fiate mi diedi.
Sette P netta fronte mi descrisse
cot punton detta spada,,e: «Fa che tavr,
quando se'dentro^ queste piaghe ! » disse.
Cenere,, o terra che secca si cavi,,
d'un cotor fora cot suo vestimento;
e di sotto da quet trasse due chiavi.
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