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Dechazelle, Pierre T.
Studii sulla storia delle arti ossia quadro dei progressi e della decadenza della scultura e della pittura presso gli antichi durante le rivoluzioni che agitarono la Grecia e l'Italia (Band 1): Grecia — Venedig, 1835

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https://doi.org/10.11588/diglit.5910#0220
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2 18 SCHIARIMENTI

piuttosto attribuirsi a fortuna che a merito suo.
Aristofane, sdegnato che quel capo del partito po-
polare gli contestasse la sua qualità di cittadino
ateniese, lo schernì sulla scena drammatica, nella
commedia intitolata i cavalieri. Cleone vi è indi-
cato sotto il nome di PaJlagoniOj vale a dire pa-
rabolano. Questi è uno schiavo, il quale coi suoi
raggiri ha scroccata a danno dei compagni la confi-
denza del padrone (*). Costui vecchio, fastidioso
e mangiatore di fave, rappresenta il popolo di
Atene.

Nelle assemblee pubbliche i votanti tene-
vano per ordinario in bocca delle fave, colle quali
si numeravano i suffragi: ed ecco a cosa allu-
deva il comico autore con siffatta qualificazione.

(*) Il tipo dei compagni del Paflagonio (Nicia e De»
mostene) è il popolo ateniese o meglio la feccia di esso,
la quale sempre curiosa si affollava sulla pubblica piazza o
rimpetto alla tribuna degli arringatori. Quella piazza si
chiamava il Pnice, donde deriva il nome di Pniceo, im-
piegato da Aristofane nel personificare il popolo.
 
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