È da presumersi che Demostene non rifiutasse
i doni del re di Persia, ec.
Alessandro trovò nella città di Sardi le let-
tere di quell'oratore, ed il conto delle summe
che il monarca persiano gli aveva fatte passare,
per mezzo dei suoi satrapi, acciocché declamasse
continuamente dalla tribuna di Atene , contro i
raggiri di Filippo.
Allorché si trattò fra gli stessi Ateniesi di
scacciare dalla loro città il comandante Arpalo,
che vi era rifuggiato, quell'infedele ufficiale com-
però il silenzio di Demostene, ed ottenne che re-
stasse ignorata la depredazione dei tesori che
Alessandro, nel partire per l'Indie, aveva com-
messi alla sua custodia. L'oratore, convinto di es-
sersi lasciato sedurre dal donativo di una tazza
d'oro e di una ventina di talenti in dinaro, fu
condannato all' esilio.
E per altro da osservarsi che neh' epoca in
cui Demostene bandiva 1' allarme contro Filippo,
e mostravasi tanto più zelante per Y indipendenza
della patria in quanto che lusingavasi di domi-
narvi sempre con la sua maschia eloquenza, i
Greci, generalmente parlando, non avevano per
niente a temere delle intenzioni del re di Persia:
i doni del re di Persia, ec.
Alessandro trovò nella città di Sardi le let-
tere di quell'oratore, ed il conto delle summe
che il monarca persiano gli aveva fatte passare,
per mezzo dei suoi satrapi, acciocché declamasse
continuamente dalla tribuna di Atene , contro i
raggiri di Filippo.
Allorché si trattò fra gli stessi Ateniesi di
scacciare dalla loro città il comandante Arpalo,
che vi era rifuggiato, quell'infedele ufficiale com-
però il silenzio di Demostene, ed ottenne che re-
stasse ignorata la depredazione dei tesori che
Alessandro, nel partire per l'Indie, aveva com-
messi alla sua custodia. L'oratore, convinto di es-
sersi lasciato sedurre dal donativo di una tazza
d'oro e di una ventina di talenti in dinaro, fu
condannato all' esilio.
E per altro da osservarsi che neh' epoca in
cui Demostene bandiva 1' allarme contro Filippo,
e mostravasi tanto più zelante per Y indipendenza
della patria in quanto che lusingavasi di domi-
narvi sempre con la sua maschia eloquenza, i
Greci, generalmente parlando, non avevano per
niente a temere delle intenzioni del re di Persia: