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Dechazelle, Pierre T.
Studii sulla storia delle arti ossia quadro dei progressi e della decadenza della scultura e della pittura presso gli antichi durante le rivoluzioni che agitarono la Grecia e l'Italia (Band 2): Italia — Venedig, 1835

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https://doi.org/10.11588/diglit.5911#0183
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,82 STORIA DELLE ARTI

Le sue rovine (le quali serbano il nome di
coliseo) a malgrado la odierna nudezza della mas-
sa, non possono oggigiorno contemplarsi senza
esser presi da rispettosa ammirazione. L'intaglio
ne ha troppe volte riprodotte la pianta e le vedu-
te, perchè la descrizione, la quale d' altronde legge-
si in mille opere, non fosse superflua a questo
luogo. Diremo soltanto non essere, come potreb-
be credersi, da accagionare i barbari del setten-
trione dello spoglio dei marmi e dei bronzi di
quello straordinario edifizio, ma sì i Romani mede-
simi. Su questo proposito l'abate Barthéìemy, mem-
bro dell' accademia delle iscrizioni, cita una lette-
ra deposta negli archi vii di Roma, nella quale legon-
si le condizioni di una convenzione progettata fra i
capi delle diverse fazioni che, verso la fine del
medio evo, laceravano la città. Portava il tratta-
to « che le famiglie nobili potrebbero dividersi
» fra loro gli avanzi del Coliseo, ed impiegarli
» nelle riparazioni ed ingrandimenti dei loro pa-
li lagi ". Questo monumento non fu quindi con-
siderato, fino dal XIV secolo, che siccome una
specie di cava, opportuna a fornire eccellenti ma-
teriali per 1' arte edificatoria.

Originariamente il Coliseo poteva contenere
sino ottantamila spettatori. La sua configurazione
esterna era rotonda, quantunque l'arena fosse el-
litica; molte statue, rappresentanti le provincie del-
l'impero, decoravano l'interno, e fra quelle figure
 
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