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Nella prefazione disegnando a gran tratti i caratteri architettonici delle epoche
diverse della Roma sotterranea ho altresì più volte parlato dei pozzi comunicanti
col suolo esterno, i quali talvolta profondi e talvolta quadrati, talvolta verticali
e talvolta inclinati e spesso variati in guise diverse servirono o all'estrazione della
terra, o al dare aria e luce agli ipogei, o all'attingere acqua sotto le rocce vul-
caniche, dove queste sono a contatto cogli strati pliocenici impermeabili. Di sif-
fatti pozzi, che in abbondanza abbiamo incontrato nel cemetero di Callisto, ho
poco ragionato nella mia analisi, perchè l'esame complessivo di essi in tutta la
Roma sotterranea può fornire dati importantissimi allo studio architettonico e geo-
logico delle nostre catacombe. Fa d'uopo studiare questo punto in relazione alla
geologia idraulica; la quale tanto influisce sulla profondità varia e sulla varia mol-
tiplicazione dei piani nei nostri cemeteri. Una statistica della profondità varia dei
pozzi d'acqua nell'interno della città fa incominciata dal celebre Brocchi; il con-
tinuarla anche fuori delle mura e l'applicarla all'esame della Roma sotterranea
è lavóro nuovo, che spero col tempo condurre a termine. Laonde non si mera-
viglierà il lettore, se una sì vasta trattazione non ho voluto ristringere ai dati
forniti da un solo cemetero.

Dal quadro presentato in questo epilogo io spero, che il lettore avrà inteso
l'importanza della scrupolosa analisi architettonica , e la necessità del nojoso ed
arduo esame di tante minuzie, col quale ho dovuto mio malgrado affaticarlo.
Dalla concatenazione poi dei fatti e delle conclusioni avrà il lettore concepito in
siffatte osservazioni fiducia maggiore di quella, che talvolta in esse avrà posto
ponderandole isolatamente. Segue ora la descrizione minuta del sotterraneo, che
soglio chiamare l'archivio delle osservazioni, e tale è dessa veramente. Quivi si
potranno trovare molti argomenti e molte particolarità ommesse nel già troppo
arido e pesante testo analitico. Ma avverto il lettore, che in questa medesima de-
scrizione ho dovuto ommettere alcune minuzie e sopra tutto astenermi dal pu-
blicare osservazioni, che non saprei come formolare ; perocché sono colpi di luce
raggiati da quel indefinibile senso pratico, che dà una diuturna e diligente espe-
rienza. Sul quale criterio del senso pratico dico francamente, che stimo poter
chiedere qualche fiducia al lettore, dandogli in pegno un' analisi cotanto attenta
e scrupolosa, frutto di lunghi anni d'assidue osservazioni.
 
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