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furono contemporaneamente incavati dentro quelle
pareti; giacché niuna delle nicchie conserva pure
un frammento della chiusura corrispondente all'età
dell'intonaco, ma tutte furono poscia rinforzate da

Jn'ccolo muro di cattiva costruzione, sul quale in
uogo di riporre le lastre della primitiva chiusura
fu spalmato un rozzo strato di pessima calce. Que-
sto primitivo rampante è guasto ed interrotto sovente
come si vede nella ortografia; perchè gliene fu poi
soprapposto un altro, che scendeva ad un livello
più alto. Il nuovo descenso poggiava sopra piccoli
muretti basati sui primitivi gradini, di maniera che
i vuoti fra l'uno e l'altro di siffatti sostegni forma-
vano arche capevoli d'uno o più cadaveri. Altri se-
polcri furono escavati sotto il livello della scala pri-
mitiva. Le particolarità che seguono e la citata or-
tografia dimostrano ciò che ho descritto.

Tra le macerie accumulate nelle rovine di questa
scala e precipitate nel principio della via A sono
state raccolte parecchie iscrizioni, che dalla forma
delle pietre e dal modo di logoramento, per attrito
d'un solo labbro, chiaramente riconosciamo essere
stale nel lastrico dei gradini. Ma sono di tempi
diversi (v. lib. II pag. 261); ed è difficile il cre-
dere, che spettino ai sepolcri medesimi posti sotto
qnei gradini, e piuttosto saranno da attribuire a
restauri fatti nei secoli posteriori con pietre tolte
ad antichi sepolcri. Anche iscrizioni pagane sepol-
crali furono segate e adoperate nel lastrico di quei
gradini.

A 1. Cattiva costruzione basata sopra i gradini della
scala primitiva, sostegno di tre gradini della scala
posteriore.

A 2. Altro muro basato sopra un gradino. Fra il prece-
dente e questo è rotto l'intonaco ed il tufa della
parete per dare spazio ad un cadavere nell'inter-
stizio fra i due muri. Nell'ortografia si vede presso
la volta una apertura ; e non veggo chiaro, se è
un taglio moderno ovvero una antica porta.

A 3. Altra costruzione, che nasconde tre gradini, i quali
erano ricoperti da una lastra di terra cotta. Sulla
parete vedesi l'impronta dei gradini, che poggia-
vano sopra questi sostegni e continuavano la discesa
del secondo rampante.

A 4. Grande sepolcro lungo circa m.2, largo altrettanto,
della forma, che chiamo a mensa, con l'arca sud-
divisa in tre posti. È rivestito internamente di stucco
bianco, ha la volta curva a baule, come nel tomo
primo ho descritto il sepolcro del papa s. Cornelio:
fu chiuso con mensa marmorea, ma la nicchia so-
vrastante alla mensa poscia fu accecata da pessimo
muro verticale ricoperto di rozza calce, come degli
altri loculi già sopra ho detto.

A 5. Due gradini intatti della scala primitiva.

A 6. Sepolcro ricavato, come sopra ho descritto, fra
l'inferiore scala più antica e la soprapposta. Per for-
marne il fondo è stato demolito un gradino della
scala inferiore.

A 7. Altra simile tomba, per la quale sono stati distrutti
intieramente due gradini, e sopra il terzo è stata in-
nalzata una parete del sepolcro ed insieme un so-
stegno della nuova scala.

A 8. Piccolo loculo a mensa assai devastato.

A 9. Grandissimo sepolcro scavato sotto il livello della
scala primitiva alla profondità di circa un metro
e mezzo. Vedesi nella sezione tav. LI-LII n. 1;
doveper la sua ampiezza sembra una galleria, che
passi sotto la scala. Benché si trovi sotto la pri-

mitiva scala è a questa manifestamente posteriore.
Imperocché tre gradini appajono demoliti per for-
mare il cavo, e l'intonaco che ne riveste le pareti
è di pessima pasta diversissima dallo stucco usato
nelle decorazioni del primo tempo. Inoltre era
chiuso con tegoloni posti a contrasto , come una
tettoja; la quale mi pare dovesse portare un masso di
muro innalzato sopra la tomba a sostegno della se-
conda scala. Nell'interno di questo grande sepolcro
sono scavati tre loculi nella consueta forma e chiusi
con mattoni verticali fermati con pessima calce.

A 10. Altri tre gradini lastricati in marmo della primi-
tiva scala demolita, dei quali però solo la metà è
conservata. L'altra metà regolarmente tagliata a
modo di pozzo lascia il passaggio ad un'altra tomba
simile alla testé descritta, come si vede anche nella
citata ortografia. Le pareti di questo sepolcro non
hanno intonaco ; ma esso è coperto da tegoloni
posti a tettoja con muro a sacco sopra, il qua-
le sostiene i tre citati gradini primitivi ; e questi
sono stati conservati, perchè quando fu fatto il se-
polcro, che descrivo, già era stata costruita la scala
superiore su di essi basata. Da ciò venne che nel
fare il vuoto per la nuova tomba di così grande
ampiezza, fu necessario profondarla tanto da oltre-
passare il livello anche della scala primitiva e fare
a questa una sostruzione che reggesse il peso d'am-
bedue i rampanti. Così si comprende chiaramente
il modo del fatt'o in apparenza strano, come possa
cioè essere posteriore alla scala primitiva un se-
polcro , che le sta sotto e che colla sua copertura
la sostiene. Nell'interno di questa grande tomba oltre
due loculi simili nelle pareti v'ha una divisione ver-
ticale nel mezzo, parte costruita e parte intagliata
nel tufa, la quale sostiene due tramezzi di matto-
ni, che dividono i posti per sei cadaveri. Il po-
liandro in tutto conteneva nove corpi; ma collo-
cati ognuno da sé secondo il religioso rito dei primi
secoli.

A 11. Altro grande poliandro simile ai precedenti, ma
del tutto devastato. Questo terzo poliandro non è
scavato sotto la primitiva scala , ma fu fatto nel
vuoto che rimaneva fra la nuova scala e la parte
finale della primitiva già anteriormente demolita.
Veggonsi sulle pareti laterali le tracce di almeno
sei gradini del primitivo rampante, che metteva
ad 85 centimetri più in basso della seconda sca-
linata. Dico poi essere stata anteriormento demo-
lita questa ultima porzione della primitiva scala per
la diversità di sistema, che corre fra questa demo-
lizione e quelle, che abbiamo veduto più in alto,
fatte per ricavare sepolcri fra le due scale. Il nu-
mero dei gradini tolti, la diligenza d' averli rasi
completissimamente fino alla parete e I' ampiezza
dell'area vuota risultante da siffatto lavoro chiara-
mente dimostrano lo scopo del taglio non essere
stato il ricavare un sepolcro. Mi conferma in que-
sto giudizio l'esempio d'una analoga demolizione av-
venuta nella scala B, che poscia esamineremo; e
la quale non essendo stata in verun punto tagliata
per farvi sepolcri ci dimostra chiaramente, che am-
bedue le scale A e B in antico furono demolite
per l'altezza di poco più d'un uomo. Sull'impor-
tanza di queste osservazioni vedi pag. 46-38.
A 12. Al fine della scala primitiva sotto gli ultimi gra-
dini era un grande sepolcro per un solo cadavere
tutto rivestito di grosse lastre marmoree. La lun-
ghezza di questo sepolcro maggiore del gradino si
 
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