antico ed ora ricuperati, ma ancor
più la immensa congerie di copie
di capolavori, di cui i Romani orna-
vano i templi, le terme, i teatri, i
palazzi, le ville, costituiscono il cor-
redo necessario, accanto a tutto
ciò che la Grecia ci ha ridato, per
comporre il quadro dell’arte della
scultura dei Greci, arte somma, ove
l’ideale è il fine, l’armonia e la
misura la norma costante. E da
ultimo i dipinti murali delle due
città che lo sterminatore Vesuvio
ricoprì di greve manto, Pompei ed
Ercolano, qualora indagati con pe-
netrante acume, possono ricondurci
per vie più o meno aspre a proto-
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più la immensa congerie di copie
di capolavori, di cui i Romani orna-
vano i templi, le terme, i teatri, i
palazzi, le ville, costituiscono il cor-
redo necessario, accanto a tutto
ciò che la Grecia ci ha ridato, per
comporre il quadro dell’arte della
scultura dei Greci, arte somma, ove
l’ideale è il fine, l’armonia e la
misura la norma costante. E da
ultimo i dipinti murali delle due
città che lo sterminatore Vesuvio
ricoprì di greve manto, Pompei ed
Ercolano, qualora indagati con pe-
netrante acume, possono ricondurci
per vie più o meno aspre a proto-
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